CHI HA VINTO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2022: BIALIATSKI E DUE ONG (UNA ROSSA E UNA UCRAINA) E PERCHÈ
Per una volta i bookamakers hanno “indovinato” il tema del Premio Nobel per la Pace, anche se non i vincitori specifici: il Comitato Norvegese per il Nobel ha infatti premiato Ales Bialiatski e due ong come Memorial e Center for Civil Liberties come Premio Nobel Pace 2022. La guerra in Ucraina, lo scontro con la Russia e le battaglie per le libertà civili in Bielorussia sono il vasto tema scelto dall’Accademia Nobel per l’ambito premio di quest’anno. Niente Zelensky, niente altri personaggi dell’Ucraina di oggi, ma un complesso e ricco panorama di attivisti che hanno curato negli anni i diritti civili e comunitari delle tre nazioni limitrofe come Russia, Bielorussia e per l’appunto Ucraina. «Il senso è onorare «l’impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, di difesa dei diritti dei cittadini per i diritti dei cittadini e contro gli abusi di potere, per aver documentato crimini de guerra», fa sapere il Comitato del Nobel per la Pace.
Come vuole la tradizione, è stato il Municipio di Oslo a rendere noto i vincitori del Premio Nobel per la Pace 2022: «Con il Nobel Pace di quest’anno, il Comitato norvegese per il Nobel desidera onorare tre eccezionali campioni dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina». Un attivista bielorusso come Ales Bialiatski, attualmente detenuto, il gruppo russo “Memorial” impegnato nella memoria delle vittime del Terrorismo russo sotto Stalin e infine l’organizzazione umanitaria “Center for Civil Liberties” creata a Kiev nel maggio 2007.
PREMIO NOBEL PACE 2022: CHI SONO ALES BIALIATSKI, MEMORIAL E CENTER FOR CIVIL LIBERTIES
L’impegno per la pace contro gli abusi di potere è dunque il filo comune che collega i tre vincitori del Premio Nobel per la Pace 2022. Proviamo ad addentrarci maggiormente su chi è Ales Bialiatski e su chi sono/cosa fanno le ong russa e ucraina, partendo dall’attività riconosciuto da anni come uno dei più importanti al mondo da Amnesty International. «Ales Bialiatski è stato uno degli iniziatori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni ’80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppo pacifico nel suo Paese d’origine», si legge nel comunicato del Premio Nobel per la Pace, «le autorità governative abbiano ripetutamente cercato di mettere a tacerlo». È stato arrestato dalla Bielorussia di Lukashenko nel 2011 per evasione fiscale, rilasciato nel 2014 ma ri-arrestato dal regime nel 2020: Bialiatski è privato di alcune basilari libertà dei detenuti, come ad esempio essere sotto arresto senza ancora l’inizio di un processo e un atto di accusa specifica. Noto soprattutto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre e con la fondazione del Partito di opposizione BPF. È attualmente Vice presidente della Federazione internazionale per i diritti umani: «Nonostante le enormi difficoltà personali, Bialiatski non ha ceduto di un centimetro nella sua lotta per i diritti umani e la democrazia in Bielorussia», ribadisce il Comitato per il Nobel Pace.
Memorial è invece una ong russa fondata nel 1989 dal Premio Nobel per la Pace Andrej Sakharov: l’intento iniziale mantenuto nel corso dei decenni è quello di custodire e testimoniare la memoria di oltre 3 milioni di vittime del Terrore comunista sotto l’URSS di Stalin. «Memorial è stata fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani nell’ex Unione Sovietica che volevano garantire che le vittime dell’oppressione del regime comunista non venissero mai dimenticate», si legge nel comunicato del Nobel. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, “Memorial” è diventata la più grande ong per diritti umani in Russia: «Oltre a creare un centro di documentazione sulle vittime dell’era stalinista, Memorial ha raccolto e sistematizzato informazioni sull’oppressione politica e sulle violazioni dei diritti umani in Russia».
Infine riceve il Premio Nobel per la Pace 2022 anche una organizzazione civica per i diritti umani in Ucraina: “Center for Civil Liberties” è stata creata il 30 maggio 2007 e ha sede nella capitale Kiev. Dopo l’invasione russa nel febbraio 2022, la ong si è impegnata a «identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina. In collaborazione con partner internazionali, il centro svolge un ruolo pionieristico al fine di far rispondere i colpevoli dei loro crimini». Al termine dell’annuncio, il Comitato norvegese per il Nobel della Pace ha voluto ricordato come quest’anno «i premiati rappresentano la società civile nei loro Paesi, hanno per molti anni promosso il diritto di criticare il potere e hanno lavorato per proteggere i diritti fondamentali diritti dei cittadini». Bialiatski, il Memoriale e il Center for Civil Liberties hanno fatto un sforzo straordinario, conclude la nota ufficiale, «per documentare i crimini di guerra, gli abusi dei diritti umani e gli abusi di potere insieme dimostrano il significato delle società civili per la pace e la democrazia».
BREAKING NEWS:
The Norwegian Nobel Committee has decided to award the 2022 #NobelPeacePrize to human rights advocate Ales Bialiatski from Belarus, the Russian human rights organisation Memorial and the Ukrainian human rights organisation Center for Civil Liberties. #NobelPrize pic.twitter.com/9YBdkJpDLU— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 7, 2022