L’ex pilota di Formula 1 e di Ferrari, Jean Alesi, si dice convinto che il Cavallino Rampante non debba perdere Charles Leclerc. Il pilota monegasco è al centro da qualche settimana a questa parte di alcune intricate voci di mercato che potrebbero portarlo in Mercedes (ma anche rimanere in Ferrari a fianco di Hamilton). A riguardo il pilota francese ha svelato ai microfoni di Libero: «Non condivido che debba guardarsi attorno. La Ferrari Academy l’ha formato, è un caso unico. Non sarebbe giusto mollare perché le cose vanno male. Non ha l’età di Alonso. Pensava di avere una macchina per lottare, si è visto rapidamente che così non è. Gli errori come quello di Miami in qualifica complicano le cose. Se il pilota esagera, fa solo danni. Ha bisogno di essere coccolato. Deve crearsi un team per vincere. Solo se un giorno decidesse di andar via, la Ferrari cercherebbe uno come Lewis Hamilton».



Quindi ha proseguito: «Io e Charles siamo ferraristi al di là della vittoria. Avrei fatto qualsiasi per restare in Ferrari. A uno che crede in Dio non puoi chiedergli perché lo faccia. Crede e basta. Non mi consideravo un pilota della F.1, bensì della Ferrari. Non vedevo altro. Credo che questo mi leghi a Charles in particolar modo». Jean Alesi è entusiasta della Formula 1 moderna, ma introdurre comunque alcune modifiche: «Liberty Media ha fatto un’ottima scelta con Domenicali. La gara sprint mi piace. Il problema è la FIA, che non ha persone con esperienza. Se poi le cambi in continuazione è chiaro che le decisioni saranno ogni volta diverse. Ritengo che il sorpasso debba rimanere difficile. Se apri l’ala e lo fai in un niente,come è successo a Baku con Verstappen su Leclerc, non va bene. Devi rischiare. Eliminerei la comunicazione tra pilota e ingegneri. Chi corre deve arrangiarsi. Come facevamo noi. Siamo passati da uno sport da cowboy ad un controllo estremo su tutto. Come nella vita di ogni giorno».



JEAN ALESI E IL CURIOSO EPISODIO CON LA FERRARI DAYTONA

In chiusura di intervista Jean Alesi ha raccontato un aneddoto legato al padre, che aveva un’officina: un giorno arrivò una Ferrari Daytona, e Alesi, all’epoca ragazzino, decise di salirci sopra ma appena il padre si accorse: «Uscii dalla Daytona volando, con papà che mi inseguiva. Qualche tempo dopo iniziai a lavorare in officina con mio fratello. Resto un carrozziere dopotutto. Il mio primo mestiere è quello».

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