La Puglia ed in modo particolare il Salento, per Alessandra Amoroso sono sinonimo di famiglia e di casa. La cantante 34enne è particolarmente legata alla sua terra, come evidenziato spesso anche nella musica, a partire da Mambo salentino cantato con i conterranei Boomdabash. Il Salento per lei rappresenta le origini ma anche il luogo in cui tornare per ricaricarsi alla fine di ogni tour. Il forte legame al Salento emerge dai ricordi dell’infanzia: “Sono nata a Galatina, ma cresciuta a Lecce. Le mie estati si alternavano tra la barca di papà a Otranto e la campagna dei miei nonni materni dove accompagnavo nonna a lavorare nei campi. Quello con le mie nonnine è stato proprio un legame che andava oltre i luoghi: avevo la fortuna di averle vicine, una al primo piano e una al secondo, e quindi facevo avanti e indietro”, ha raccontato a “7”.
A pochi chilometri di distanza, Alessandra poteva godere sia del mare che della campagna. Inevitabili i ricordi legati alle estati al mare con la nonna: “Ripensavo di recente con mia madre a quando vedevamo il termometro segnare 45 gradi. In casa non avevamo il condizionatore, né le zanzariere, mio padre dormiva mezzo fuori in balcone. E manco ci lamentavamo”.
ALESSANDRA AMOROSO E IL LEGAME A LECCE ED ALLA PUGLIA
Alessandra Amoroso loda la sua Lecce anche d’inverno: “Lecce è bellissima anche d’inverno, anche senza i baretti sulla sabbia. C’è molta movida ed è una città che nel tempo si è arricchita. Ogni volta che ci vado la sento diversa”. “A casa”, come la chiama lei, torna spesso, anche più volte l’anno seppur per breve tempo. I tratti che la legano alla sua terra sono svariati: “In me sento la forza del mare, l’energia del sole e tante volte la confusione del vento. Anche nel mio timbro di voce sabbiato dico che c’è dentro un po’ di scirocco. Ma poi i leccesi sono amichevoli e socievoli e io sono così: estroversa e compagnona”.
I suo posto segreto è una marina di Lecce, a pochi passi da casa: “E’ a San Cataldo, ti parcheggi proprio davanti al lungomare e ce l’hai lì. Quando hai una difficoltà o un problema è come se te lo curasse”. Mentre il suo posto del cuore è la casa di nonna, in campagna. Nel tempo Alessandra ha anche visto cambiare la sua regione fortunatamente in meglio: “L’apertura al turismo, il grande impegno delle persone hanno invogliato e incuriosito tanta gente. E una volta che vieni a Lecce, ad esempio, tra le sue luminarie e le sue chiese, non puoi non innamorarti”. Il segreto dell’accoglienza pugliese, a suo dire, è proprio la forte tradizione. Da nonna si immagina di tornare nella sua Puglia, una terra che a suo dire “è perfetta”. Ma qualche cicatrice purtroppo c’è, come la Xylella o l’Ilva: “Gli ulivi sono come dei figli per le persone e un genitore non farebbe mai del male al proprio figlio. Vedere tutti quegli alberi secchi è terribile, ho visto gente piangere attaccata all’ulivo. Dietro ci sono anni di sacrifici, lavoro e soldi. Ma anche per l’Ilva: abbiamo visto cosa causa, c’è di mezzo la vita e c’è anche il lavoro della gente. Speriamo si riesca a venirne fuori”.