Alessandra Balocco, amministratrice delegato dell’omonimo azienda dolciaria dall’estate di due anni fa, da quando il fratello Alberto è morto, è stata intervistata stamane dal quotidiano La Stampa. Tanti gli argomenti trattati a cominciare da quello ovviamente più spinoso, il caso di Chiara Ferragni e del famoso pandoro Balocco che ha creato non poco scalpore negli ultimi mesi. Stando a quanto sottolinea Alessandra Balocco, si è trattato di una vicenda che è stata “strumentalizzata”, dicendosi inoltre convinta che l’azienda non abbia mai messo in atto “alcuna pratica scorretta” nei confronti dei suoi clienti e dei consumatori.
Nonostante il tornado mediatico che si è abbattuto sulla Ferragni così come sulla Balocco, i ricavi dell’azienda non ne hanno risentito, anzi, sono migliorati nel 2023, con una “performance positiva di tutti i nostri prodotti”, precisa ancora Alessandra Balocco, con prospettive per l’anno in corso ancora positive.
ALESSANDRA BALOCCO E IL CASO FERRAGNI ”AGITO IN BUONA FEDE”
La Balocco è convinta di poter dimostrare nelle opportune sedi la “buona fede” dell’operato riguardante la collaborazione con l’influencer, anche perchè l’azienda ci tiene a proteggere la sua “reputazione”, così come quella di dipendenti e collaboratori. Fra i tanti argomenti trattati da Alessandra Balocco anche quello sopracitato della morte choc del fratello, l’ex capo del gruppo, giunta tra l’altro quasi in concomitanza con quella del padre: “E’ stato uno choc terribile per tutti noi”, ha raccontato l’ad, che da un giorno all’altro si è quindi trovata a dover dedicare anima e corpo all’azienda, senza nemmeno avere il tempo di elaborare un doppio lutto gravissimo.
Alessandra Balocco parla di una tragedia sia a livello umano che personale, ma la stessa è riuscita comunque a “tenere la barra dritta”, grazie anche a tutti i manager, collaboratori e dipendenti che lavorano nella celebre ditta di Fossano. Alessandra Balocco ha cercato di portare avanti la mission del fratello, che veniva definito un “visionario dal grande cuore”, apprezzato per le sue doti umane al pari di quelle imprenditoriali. Ha sempre gestito l’azienda convinto che fosse una grande famiglia, e sullo stesso principio si basa il lavoro della sorella.
ALESSANDRA BALOCCO: “SIAMO SEMPRE SOPRAVVISSUTI CON UN OCCHIO AL TERRITORIO”
La Balocco è sopravvissuta alla pandemia di covid, ma anche alla crisi finanziaria del 2008, e ad altri choc che si sono abbattuti sulla stessa come appunto quello recente del pandoro gate, ed è tutto merito della solidità della stessa azienda, che nel corso degli anni ha saputo investire in capacità produttiva, ma anche nelle nuove tecnologie, nella sostenibilità, e soprattutto nel territorio, non dimenticando mai le origini italiane della Balocco.
A riguardo l’ad ha spiegato che anche nei momenti di maggiore difficoltà non si è mai pensato ad una delocalizzazione della sede, magari un trasferimento all’estero come molte realtà hanno fatto nel corso degli ultimi anni, di modo da abbattere i costi. “Non si arriva “per caso” ad avere quasi 100 anni di storia in un’azienda familiare”, aggiunge, ricordando anche i ragazzi che lavorano con lei, a cominciare dalla nipote Diletta e dal figlio Marco, perchè il futuro della Balocco è giovane.