Autrice per teatro e cinema, ma anche scrittrice di saggi, Alessandra Carati era tra i finalisti del Premio letterario Strega 2022. Nel 2019 ha incontrato Rosa Bazzi in carcere insieme ad alcuni giornalisti. Ma a lei la donna, condannata con il marito Olindo Romano all’ergastolo per la strage di Erba, ha chiesto di scrivere un libro sulla sua storia. A svelare il retroscena è stata la stessa Carati a La Stampa, in cui ha ripercorso il loro primo incontro e svelato alcuni retroscena su quelli successivi. “Io di tempo non ne ho”, le ha risposto Rosa Bazzi quando lei le ha suggerito di prendersi del tempo per riflettere sulla proposta di scrivere un libro. Anzi, Rosa Bazzi le ha teso la mano e alla stretta ha ufficializzato: “Allora siamo d’accordo. Per me è come un contratto”.



Era il 9 aprile 2019. C’è stato poi un incontro l’8 luglio, in cui la detenuta non stava bene per “un problema ai reni trascurato, trascinato”. Fu un colloquio di due ore senza pause. “L’isolamento in cella durato tre anni e gli psicofarmaci per resistere, l’autolesionismo dei primi mesi, la detenzione separata da Olindo, il matrimonio con lui, la dipendenza e la devozione di lui per lei, il patto suicidario che hanno stipulato dopo l’arresto, la provincia nerissima di Como, la propria innocenza, la disperazione”, scrive Alessandra Carati.



“MI SFOGO CON TE COME CON IL PRETE”

Alessandra Carati è tornata da quel giorno ogni settimana per incontrare Rosa Bazzi. “Ormai mi sfogo con te come con il prete”, le ha detto un giorno di novembre. Lei che non sapeva nulla della vita di un detenuto, “che vive esiliato dal tempo perché non può disporne liberamente, nemmeno in una parte libera”, si è ritrovata in mano la storia di Rosa Bazzi, colei che per la giustizia italiana è insieme al marito Olindo Romano responsabile della strage di Erba. “A ogni snodo emerge con chiarezza la strada che ha portato al formarsi dell’opinione sulla sua identità. L’immagine di Rosi si è scollata dalla sua carne e ha preso vita autonoma, sostituendola. Rosi è stata bandita, disintegrata per far vivere Rosa Bazzi”, scrive Alessandra Carati su La Stampa anticipando così il lavoro svolto con la detenuta, gli incontri che le hanno consentito di ricostruire “l’inferno” della donna che sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini.

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