Le nozze segrete tra Alessandra Chello e Sergio Zavoli si tennero a Trevignano Romano dove la donna risiedeva da tempo. Si tratta di un comune italiano all’interno della provincia di Roma che conta poco meno di seimila abitanti. Ha una morfologia molto particolare visto che sorge tra il Lago di Bracciano e il Monte di Rocca Romana. Il comune sorge 173 metri sul livello del mare e conta una superficie di 39 chilometri quadrati con una densita di 145 abitanti a chilometro quadrato. All’interno del comune sorgono due splendide aree naturali e cioè il Parco naturale regionale del complesso lacuale di Bracciano Martignano e I Falchi di Rocca Romana dove c’è un centro di educazione proprio per il volo di questi splendidi rapaci. Non sappiamo però con precisione dove i due si siano sposati anche perché, come noto, le nozze avvennero in grande segreto tra pochissimi intimi. (agg. di Matteo Fantozzi)

IN COMUNE IL GIORNALISMO

Alessandra Chello è stata la moglie di Sergio Zavoli, dopo nozze segrete. I due condividevano la grande passione per il giornalismo, visto che entrambi lavoravano e frequentavano l’ambiente in questione. La donna è infatti una giornalista de Il Mattino di Napoli, mentre tutti sappiamo cosa ha fatto in carriera il grande Zovoli che si è spento oggi all’età di 93 anni. La donna era stata trasferita dalla redazione di Napoli a quella di Caserta con grande clamore quando si scoprì che aveva sposato quello che era il direttore del quotidiano in questione. La donna è professionista dal 1996 ed era all’epoca delle nozze residente a 30 km da Roma, precisamente a Trevignano Romano. A parlare per primo del matrimonio dei due è stato Dagospia come accade molto spesso quando si parla di gossip. Subito dopo si sono accodati Libero.it, Nanopress, Il Corriere della Sera e Il Fatto nella sua versione online. (agg. di Matteo Fantozzi)

ERA PIÙ GIOVANE DI 42 ANNI E…

Nel giorno in cui il mondo del giornalismo e della cultura italiana danno l’addio a Sergio Zavoli, spentosi nelle ultime ore all’età di 96 anni, alla mente riaffiorano alcuni momenti della vita dello storico volto Rai, tra comparsate pubbliche e vicende invece più private o comunque meno note. È il caso delle sue nozze celebrate solo qualche anno fa, nel 2017, con Alessandra Chello quando il giornalista era già arrivato alla veneranda età di 93 anni: come ricordano le cronache dell’epoca (con Dagospia a rilanciare l’indiscrezione), per Zavoli si trattò delle seconde nozze e in quell’occasione decise di unirsi con Alessandra Chello, allora 51enne, sua collega in quanto giornalista de “Il Mattino”. I due decisero di celebrare le loro nozze in totale segreto in quel di Monte Porzio Catone (Roma), dove il senatore oramai risiedeva da due decenni. Una scelta peraltro molto in linea con la personalità del giornalista romagnolo e che, se da una parte era caratterizzato in video da una estrema sobrietà (“pacatezza quasi anglosassone” ricorda a tal proposito proprio il Corriere della Sera nel giugno del 2017), dall’altra non era estraneo a questi piccolo coup de theatre.

SERGIO ZAVOLI, LE NOZZE A 93 ANNI E LA STORIA DI QUELLA ROULETTE RUSSA…

Nel 2017 infatti Sergio Zavoli era oramai vedovo da due anni e mezzo di Rosalba, la sua precedente consorte, con la quale oramai non viveva più da tempo nonostante il legame -spiegano i bene informati- fosse rimasto comunque stretto. Il giornalista aveva conosciuto la Chello, più giovane di lui di ben 42 anni e residente a Trevignano Romano, presso la stessa redazione de “Il Mattino” (quotidiano che Zavoli aveva avuto modo di dirigere per un anno, nella stagione dal 1993 al 1994). Come ricorda ancora il succitato articolo del Corriere di quell’estate, riproposto oggi in morte di Zavoli, i due abitavano vicini e cita proprio la villa del giornalista in cui cinque anni prima il diretto interessato fu vittima di una rapina con tanto di pericoloso gioco alla roulette russa con una pistola vera: dal suo resoconto stupisce il fatto che Zavoli si rivolse ai rapinatori dando loro del “lei” nonostante questi lo avessero prima legato e poi imbavagliato. E citando proprio la drammatica esperienza della roulette russa, Zavoli ricordava: “Erano convinti che al terzo clic sarei svenuto o avrei detto chissà che cosa, ma ho capito che era un modo per spaventarmi” aveva spiegato, aggiungendo di aver pure intimato a uno dei rapinatori di rimettere l’arma in tasca anziché giocare. Ovviamente dandogli del “lei”. Appunto: pacatezza anglossassone, e colpi di scena.