Alessandra Clemente, Assessore al comune di Napoli, è tra le protagoniste della nuova puntata de “Le ragazze“, il programma trasmesso venerdì 2 ottobre 2020 in prima serata su Rai3. Prosegue il racconto del nostro Paese attraverso le storie di vita di donne che sono state ventenni negli anni ’40, ’50, ’60, ’70, ’80, ’90 oppure di giovanissime che oggi, grazie al loro sguardo, illuminano eventi della nostra storia recente. La figlia di Silvia Ruotolo oggi ricopre una carica prestigiosa all’interno del Comune di Napoli e dalle pagine de La Repubblica (data 11 giugno 2020), in occasione dell’anniversario della morte della madre, Alessandra si è ritrovata nella piazza Medaglie d’oro di Napoli per ricordare la giovane mamma uccisa per errore dalla camorra. “Senza la forza e l’energia di mamma oggi non saremmo qui con tanti volti che c’erano 23 anni fa e con tanti volti nuovi che in questi anni sono diventati per noi delle sorelle e dei fratelli” ha detto l’assessore al comune di Napoli.
Alessandra Clemente: la città di Napoli e la sua lotta contro ogni forma di violenza
La morte di Silvia Rutolo è stata ricordata anche da Luigi de Magistris, sindaco di Napoli: “è una storia terribile come quella di tante altre vittime innocenti e oggi mi sento di ringraziare Alessandra perché scegliendo di far parte della mia squadra di governo ha scelto l’impegno per questa città sebbene siano stati altri napoletani ad ammazzarle la madre. La sua è stata una scelta netta, coraggiosa”. Alessandra Clemente ha scelto di dedicarsi così alla politica impegnandosi in prima persona a difesa della legalità, della giustizia e dell’impegno civico.
Per Luigi de Magistris la storia di Alessandra Clemente rappresenta la città di Napoli e la sua lotta contro ogni forma di violenza. L’assessore al comune di Napoli con grande commozione ha poi ricordato la madre Silvia Ruotolo: “amava il tennis, era sempre senza trucco, aveva sempre la radio accesa in casa e aveva un grande progetto d’amore per noi e per lei, un progetto di famiglia”. Il suo pensiero poi è rivolto a tutte quelle famiglie straziate dal dolore a causa della criminalità organizzata: “hanno lavorato per trasformare il dolore in fatica e impegno quotidiano, nella voglia di non lamentarsi e di sorridere”.