Alessandra Ghisleri, conosciuta anche come la sondaggista di Silvio Berlusconi, è stata intervistata stamane dal programma di Canale 5, Mattino Cinque News: “Lui ha avuto altri sondaggisti prima di me – le sue parole in diretta tv sul quinto canale – poi è nato un bel rapporto, un rapporto molto particolare, mi chiamava Alessandra e poi quando mi doveva presentare mi chiamava ‘la signora dei sondaggi’. E’ un rapporto nato sulla fiducia lui aveva bisogno di sapere come vivevano le persone, come la pensavano le persone rispetto ai suoi progetti, voleva avere il polso della situazione, attraverso i sondaggi conosceva l’umore della gente per sapere dove erano i pericoli e quali erano le esigenze. Noi misuravamo le priorità di ogni cittadino, le loro problematiche e questo era avere per lui il polso, visto che lui viveva in un contesto differente dalla maggior parte degli italiani quindi era difficile per lui capire”.



E ancora: “Sapeva da dove era arrivato e se lo ricordava sempre, aveva rispetto per tutte le persone che lo cercavano. Lui si ricordava di tutti grazie ad una memoria importante ma aveva sempre una domanda personale che faceva piacere, e poi si iniziava a lavorare, quindi anche nel rapporto di fiducia e lavoro c’era sempre quella parte personale e divertente che ti faceva lavorare con il piacere di lavorare con persone unite. Durante le campagne elettorali si facevano nottate importanti, soprattutto fra il 2004 e il 2013 e li subentrava anche la stanchezza”.



ALESSANDRA GHISLERI: “LO VIDI MOLTO DELUSO NEL 2006…”

Quindi Alessandra Ghisleri ha proseguito ricordando la sconfitta alle elezioni del 2006 di Silvio Berlusconi per soli 24mila voti: “Lo vidi molto deluso, si sentiva che aveva fatto molto ma non a sufficienza per convincere le persone e ad andare a votare, dal giorno dopo subentrò il desiderio di riscatto e di preparare nuovi campi per poter battagliare. Era molto arrabbiato dal punto di vista del risultato ma guardava le cose positive, cercava l’errore e assolutamente non li ripeteva nelle elezioni successive”.

Alessandra Ghisleri ha concluso: “Le brutte notizie gliele si davano, erano l’inizio delle nostre telefonate e delle nostre conversazioni. C’erano momenti di crisi e lui desiderava saperli, non aveva paura di conoscerli. Era molto attento più alle brutte notizie che alle belle, cercava sempre il perchè di eventuali problemi”.