«Era chiamato a votare un cittadino su quattro, 12 milioni di italiani. Di questi, ha votato uno su due. E’ un voto significativo che imprime un cambiamento rispetto a quello che potrà essere la politica da qui in avanti, fino all’elezione del presidente della Repubblica, ma va letto nel suo insieme»: questa l’analisi di Alessandra Ghisleri a Omnibus sulle elezioni comunali.



«Le città dove il Centrosinistra ha vinto al primo turno erano già designate», ha rimarcato la direttrice di Euromedia Research: «Il cambio di passo c’è stato perché la gente non si è sentita inclusa, il racconto del Centrodestra vincente sembra quasi perdere di consenso. Se nei sondaggi il Pd era già primo partito da tre settimane, non era per merito ma per demerito dei suoi concorrenti: con le guerre intestine avevano limitato l’azione d’insieme di una coalizione».



ALESSANDRA GHISLERI, L’ANALISI SUL CENTRODESTRA

Alessandra Ghisleri ha acceso i riflettori sulla crisi del Centrodestra: «Il fatto di contarsi tra FdI e Lega ha messo a scapito il valore della coalizione. In Calabria il candidato è stato scelto dopo tanti pensieri, cercando i trovare un dialogo con le forze non convinte della candidatura, e poi si è fatto un lavoro di campagna elettorale. Il timing della scelta dei candidati è stato tardivo, ma è stato fatto anche per arrivare in corsa per trovare qualcuno disponibile a candidarsi contro uomini del Centrosinistra forti».

Alessandra Ghisleri ha citato il caso di Torino – «Damilano si è candidato prima della scelta del Centrodestra ed è riuscito ad arrivare al ballottaggio in una città storicamente governata dal Centrosinistra» – sottolineando un dettaglio parecchio dibattuto nelle ultime settimane: «La tendenza è a dimostrare che si è sempre vincenti, ma è importante anche essere generosi. Il confronto con la storia berlusconiana è la generosità di poter allargare a una coalizione il lavoro di insieme, senza lavorare separati».