L’8 giugno 2016, una villetta di Pastrengo, in provincia di Verona, diventa il teatro di un efferato omicidio. Vittima Alessandra Maffezzoli, insegnante di 46 anni madre di due figli brutalmente assassinata a coltellate, il cranio fracassato. Un orrore dietro cui si cela la storia di un atroce femminicidio, raccontata in una puntata di Amore Criminale in onda sabato 7 settembre, in prima serata su Rai Premium, anche attraverso la drammatica testimonianza della famiglia.



Il cadavere di Alessandra Maffezzoli viene ritrovato a terra, tra le mura della sua abitazione. È passato circa un anno dalla fine della sua relazione con Jean Luc Falchetto, suo ex convivente di origini svizzere che poi confesserà il delitto. A uccidere Alessandra Maffezzoli sarebbe stato l’ex compagno, condannato in via definitiva a 15 anni e 4 mesi di reclusione nel 2021.



Alessandra Maffezzoli vittima di femminicidio, il dramma dei figli ad Amore Criminale

La morte di Alessandra Maffezzoli e il processo per l’omicidio hanno segnato la vita dei figli della 46enne, entrambi testimoni di un dramma sconvolgente con il loro toccante racconto ai microfoni di Amore Criminale. Dopo averla uccisa, l’ex compagno Jean Luc Falchetto sarebbe fuggito per poi consegnarsi ai Carabinieri.

È una cosa che ti distrugge dentro – hanno dichiarato in tv –, non piangi più ma continui a sentire come un blocco, non c’è pace. Una roba così non te l’aspetti, te la vedi davanti, non ci credevamo“.



Alessandra Maffezzoli uccisa a Pastrengo, per i giudici Jean Luc Falchetto “Narcisista e lucido”

Narcisista e lucido, istrionico, ma al tempo stesso cosciente e consapevole del gravissimo reato commesso. Così i giudici della Suprema Corte avrebbero dipinto il ritratto di Jean Luc Falchetto nelle motivazioni della sentenza che lo ha condannato definitivamente a 15 anni e 4 mesi di carcere per l’omicidio dell’ex compagna Alessandra Maffezzoli.

Lo riporta Tg Verona, secondo cui per la Cassazione “al momento del fatto non era affetto da un disturbo di gravità, intensità e rilevanza tali da compromettere, concretamente, le facoltà psichiche essenziali per rendersi conto della natura e delle conseguenze dell’azione compiuta”. Stando alla ricostruzione del femminicidio cristallizzata in sede di indagine, l’uomo avrebbe colpito l’ex compagna ripetutamente, prima scagliandole un pesante oggetto sul volto, poi infierendo sulla vittima con 7 coltellate al cuore.