Pamela Mastropietro: un nome e un cognome che ricordano un omicidio efferato, un caso di cronaca nera che ha scosso le coscienze dell’Italia intera. Era il 29 gennaio 2018 quando la giovane, 18 anni, decise di allontanarsi dalla comunità per tossicodipendenti nella quale era ospite ormai da tre mesi a Corridonia (Macerata), portando con sé due valigie, una rossa e una blu. Due giorni più tarsi, un passante segnalò la presenza di quelle valigie in un piccolo fossato tra Casette Verdini e Pollenza, non troppo distante dalla città di Macerata. Dentro c’è il corpo di una ragazza, tagliato a pezzi e la polizia comincia a sospettare si tratti di quello di Pamela: il test del DNA conferma quella tremenda ipotesi. Viene identificato poche ore più tardi il suo carnefice: si tratta del 29enne nigeriano Innocent Oseghale, sorpreso grazie al sistema di videosorveglianza che lo ha ripreso, nei pressi di una farmacia, mentre seguiva la vittima.
ALESSANDRA, MAMMA DI PAMELA MASTROPIETRO: “QUANDO È NATA HO VISTO LA LUCE”
Sono passati due anni e mezzo dalla morte di Pamela Mastropietro e il ricordo nella mente di sua mamma Alessandra è molto vivo, come testimoniato da lei stessa a “La Vita in Diretta”: “Ero giovanissima, avevo 20 anni quando è nata. Quel giorno ho visto la luce e non potevo capire perché Dio me la stesse mostrando. Ora l’ho capito: per farmi affrontare con più forza questo periodo”. Alla domanda di Lorella Cuccarini “Com’era Pamela?”, la mamma ha risposto: “L’avete vista dalle foto e l’avete conosciuta un po’. Era una ragazza che vi sarebbe piaciuta. Era molto solare, simpatica, sensibile. Le piaceva ridere ed era molto altruista, voleva sempre aiutare gli altri. Ci scambiavano per sorelle. Voleva diventare criminologa e voleva continuare gli studi. Aveva tanti sogni”. Alessandra ha rivelato che la sua Pamela non l’ha mai abbandonata veramente: “Oggi ho chiesto a mia figlia di darmi un segno e vicino al divanetto qui in studio ho trovato una piuma. Gli angeli ci mandano ogni giorno dei segni”.