Sono giorni di cronaca durissima, difficile da raccontare. Sono i giorni in cui il caso di Giulia Cecchettin tiene il Paese nella morsa del dolore e dell’angoscia, alle prese con domande che non trovano ancora risposta: perché? Quando finirà tutto questo? Il femminicidio della 22enne ha scosso l’Italia e tra le voci che chiedono pene certe e severe c’è anche quella della sorella di Alessandra Matteuzzi, Stefania, intervenuta poche ore fa ai microfoni di Bianca Berlinguer durante la trasmissione È sempre Cartabianca.



Alessandra Matteuzzi è stata uccisa a Bologna, il 23 agosto 2022, sotto la sua casa di via dell’Arcoveggio. Vittima di un omicidio efferato per cui è sotto processo il suo ex compagno, Giovanni Padovani, che l’avrebbe colpita con ferocia con calci e pugni, con un martello e con una panchina dopo mesi di minacce, atti persecutori e appostamenti per impedirle di vivere la sua vita lontano da una relazione che aveva deciso di interrompere. La difesa ha chiesto una perizia psichiatrica, al cui esito è stata stabilita la sua piena capacità di intendere e di volere, oltre a quella di stare in giudizio. La sorella di Alessandra Padovani era al telefono con lei al momento del delitto. Ha assistito impotente al compiersi di una tragedia annunciata: “Mia sorella aveva paura, il caso di Giulia per me è un incubo, speravo per lei“. Più volte, nei mesi precedenti alla sua morte, Alessandra Matteuzzi avrebbe sollecitato l’attenzione della madre di Giovanni Padovani sottoponendole le condotte ossessive e spaventose che avrebbe messo in atto nei suoi confronti. “Non voglio morire“, le diceva in una chat rimarcando la pericolosità del suo ex sempre più violento e insistente.



La sorella di Alessandra Matteuzzi: “Ad agosto si chiuse in casa…”

Fa fatica a parlare Stefania Matteuzzi, trattiene a stento le lacrime che scorrono inevitabilmente sul suo racconto e sul ricordo dell’atroce fine di sua sorella, Alessandra, massacrata dall’ex compagno 27enne Giovanni Padovani sotto casa mentre era al telefono con lei. Una chiamata che la vittima era solita fare mentre rientrava nel suo appartamento, ogni giorno, per avere compagnia nel tragitto che la separava dalle mura che le restituivano, secondo quanto descritto da Stefania, almeno un minimo di sollievo “proteggendola” dalla paura di incontrare il suo ex. Quella sera, il 23 agosto 2022, lui l’avrebbe aspettata fuori dal condominio e l’avrebbe aggredita brutalmente a martellate finendo per scagliarle addosso una panchina. 



Mia sorella aveva paura, non so se avesse consapevolezza di essere uccisa. Non posso dirlo questo. Ma aveva tanta paura. Ha passato tutto agosto chiusa in casa, a parte quando doveva uscire, con le tapparelle giù. Alessandra ha capito che la situazione era grave prima della denuncia, ma non voleva farla per non causare problemi a lui perché purtroppo tante donne, secondo me, hanno questo istinto protettivo… anche io mi riconosco in questa cosa che aveva lei, di voler comunque cercare di non creare mai problemi alle persone. Però alla fine è arrivata a fare denuncia perché la situazione era diventata grave. L’ha fatta il 29 luglio, è stata uccisa il 23 agosto, era al telefono con me…“.