ALESSANDRA MATTEUZZI, LA BATTAGLIA DELLA SORELLA STEFANIA

Stefania Matteuzzi rompe il silenzio sulla psicologa radiata per i video su TikTok in cui definisce l’assassino della sorella Alessandra la vera vittima. Parole che hanno fatto male, perché oltre a una dimensione reale, quella del delitto e dell’iter processuale che ha portato alla condanna all’ergastolo per Giovanni Padovani, ne è emersa un’altra, virtuale, fatta anche di insulti e commenti di odio. “La definivano una poco di buono“, racconta Stefania nell’intervista rilasciata a La Stampa dopo la radiazione da parte dell’Ordine degli psicologi della dottoressa Manuela Bargnesi per la violazione di nove articoli del codice deontologico. La sorella di Alessandra Matteuzzi vuole portare tutti gli ‘hater’ in tribunale.



Intanto, ci tiene a fare un distinguo sul ruolo che i social hanno nella tragedia. Tutto è cominciato con lo stalking dell’ex fidanzato della sorella, la persecuzione vera e propria, poi sono subentrati gli hater e poi la psicologa in questione. A tal proposito, spiega che era il perito della difesa e si presentava sempre in aula per le udienze con la mamma dell’imputato. “Sentivo che mi provocava, mi sfidava con lo sguardo e ne ho chiesto il motivo all’avvocato Rinaldi“. Così ha scoperto che stava pubblicando quei video su TikTok sulla sorella.



DAI VIDEO INACCETTABILI AGLI INSULTI INQUIETANTI

Stefania Matteuzzi definisce “inaccettabili” i discorsi fatti dalla psicologa in merito all’omicidio della sorella, che tra l’altro è avvenuto mentre era al telefono con lei. Da un lato c’è il pensiero della sorella morta a terra, dall’altro quello di una psicologa che giustifica un assassino e attribuisce responsabilità alla vittima.

Non poteva far finta di nulla, anche perché su TikTok gli utenti sono in gran parte giovani; quindi, ritiene che si rischi di “alimentare la violenza“. Stefania non riesce a spiegarsi il motivo per cui una vittima di femminicidio possa essere insultata e a inquietarla è anche il fatto che gli insulti arrivino anche da gente matura.



IL BILANCIO DELLA BATTAGLIA CONTRO GLI HATER

L’ultima denuncia che ha sporto risale a novembre ed è stata fatta contro una donna che offendeva Alessandra Matteuzzi e compativa l’assassino Giovanni Padovani in un post pubblico proprio nella giornata contro la violenza sulle donne. “Con gli altri hater, abbiamo dei processi in corso. Alcuni di loro hanno patteggiato. Altri andranno a giudizio in febbraio“. C’è ovviamente anche il procedimento penale contro la psicologa in questione, perché non è stata solo segnalata all’Ordine, ma anche querelata. “A me sarebbero bastate le sue scuse, ma non ci sono mai state“, conclude a La Stampa Stefania Matteuzzi.