Alessandra Matteuzzi è stata uccisa in estate con venti colpi al volto e alla testa, come ha rivelato l’autopsia eseguita sul corpo della donna, massacrata a Bologna dal suo ex fidanzato, il calciatore Giovanni Padovani. In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella città felsinea è stata inaugurata una panchina rossa, intitolata alla memoria di Alessandra.



La sorella, Stefania, ai microfoni di “Storie Italiane” ha dichiarato: “Il mio cuore è pieno di dolore ed è vicino a mia sorella. Io e lei avevamo un legame molto forte e condividevamo tutto… Problemi, difficoltà familiari. Avevamo un rapporto molto stretto”. Alessandra Matteuzzi “era generosa con tutti, non solo con i suoi affetti. Aveva tanta voglia di vivere, una gran passione per la moda, amava le persone in un modo particolare. Continuamente mi scrivono persone per dimostrarmi il loro affetto. Sono distrutta, provo un dolore immenso. La mia mamma è in una casa di cura per una patologia, ma soffre anche lei la mancanza di mia sorella”.



ALESSANDRA MATTEUZZI, L’AVVOCATO CHIARA RINALDI: “PROCESSO FORSE NELL’ANNO NUOVO”

A “Storie Italiane” ha detto la sua anche l’avvocato Chiara Rinaldi, difensore dei parenti di Alessandra Matteuzzi: “Le indagini stanno rapidamente giungendo al termine e posso presumere che ci sarà un processo già nell’anno nuovo. La panchina inaugurata oggi a Bologna ha una storia particolare e spero che possa essere testimone silenziosa di amore vero, di mani che si intrecciano, di lacrime di gioia. Spero testimoni tutto quell’amore che ad Alessandra è stato negato, perché con una panchina Alessandra è stata uccisa. Questi mesi sono stati uno tsunami emotivo, un dramma di questa portata è impossibile da sopportare. Si vive giorno per giorno, attimo per attimo”.



Cosa fare, dunque, per evitare che in futuro ci siano altre Alessandra Matteuzzi? Il legale ha replicato: “Bisogna educare i bambini, ricominciare a far credere i bambini nell’amore già dall’asilo, così che le nostre generazioni future vedano solo come un ricordo queste panchine rosse”.