Stuzzicata sul tema della sessualità, Alessandra Mussolini nega a Oggi è un altro giorno di aver avuto un’attrazione per una donna. «La sessualità non mi interessa proprio. Non sono così disperatamente… è qualcosa che mi è indifferente ora. Vivo questa fase, ho impegni e cose da fare, è una cosa che mi interessa relativamente, per questo l’affronto con distacco. Non ci deve essere morbosità. La sessualità è temporanea, anche la questione dell’orientamento». Sul rapporto con la madre Maria: «Ha bisogno di affetto… Mi ha insegnato ad essere estroversa, a provare a farcela sempre». Del padre sottolinea che non era mai arrabbiato: «Ci regalava dei cuccioli e mamma non voleva mai, era sempre effervescente lui».



Al suo terzo figlio Alessandra Mussolini ha dato il nome del padre: «Lo ha voluto lui e io l’ho chiamato come lui». Importante è anche il rapporto con la sorella Elisabetta: «Siamo sempre state legate, io, lei e mia madre. Mia sorella è un pilastro fondamentale». Sul futuro, infine, non fa programmi, non si sbilancia neppure sulla sua carriera politica. (agg. di Silvana Palazzo)



Alessandra Mussolini piange parlando del padre Romano

Uno dei dolori di Alessandra Mussolini è il divorzio dei genitori. «Non l’ho mai vissuto nella quotidianità, ha pesato più a me che a mia sorella». A Oggi è un altro giorno spiega che il padre (Romano Mussolini, quartogenito di Benito Mussolini e Rachele Guidi) tradiva la madre, che arrivò a farsi bionda perché trovava quel colore di capelli sui vestiti del marito. «Così poteva confondersi e non essere sicura di chi fossero». Al padre aveva provato a spiegare di sentire la sua mancanza, ma comunque lo ha sempre adorato, pur non avendogliene parlato apertamente.



«Non avevo il coraggio di sentire la sua risposta, pensa… No so perché mi sono emozionata. Poteva essere una risposta grave per me. Dai mettiamo un’altra cosa». Alessandra Mussolini è scoppiata a piangere a Oggi è un altro giorno, spiegando di avere questo lato di sé irrisolto, il rapporto col padre. Sui suoi studi in Medicina: «Ho fatto anche un master, ma non potevo fare il medico, facevo troppe cose. Volevo fare Filosofia, col mio cognome non potevo farlo, quindi ho cambiato e sono andata a Medicina». (agg. di Silvana Palazzo)

Alessandra Mussolini si racconta a Oggi è un altro giorno

La famiglia è il punto di riferimento di Alessandra Mussolini, ospite di Oggi è un altro giorno per raccontarsi. «Cosa mi fa emozionare? Tutto, anche le pubblicità! Quanta fragilità trattenuta… Ti costruisci una corazza per proteggerti, uno scudo dal mondo, ma poi cominci a togliertelo via». Dopo le esperienze televisive, ora è impegnata al Parlamento europeo. «Io sono quello che sono, posso piacere o non piacere». Come a Ballando con le Stelle: «Lo spettacolo mi ha fatto capire quello che io avevo represso. Io ho sempre avuto paura di cadere all’indietro, mi sono dovuta buttare e per farlo dovevo fidarmi».

Per Ballando ha dovuto tirare fuori anche la sensualità. «Paola Barale ha detto che non si sentiva sensuale, io la capisco. Alla fine devi farti coinvolgere. Lo spettacolo ti tira fuori il meglio, la politica il peggio… No, sto scherzando!», ha spiegato Alessandra Mussolini. A proposito del suo ritorno a Bruxelles: «Pensavo fosse uno scherzo. Ma non potevo rifiutarmi perché sono stata votata. Lo vivo però con serenità».

Alessandra Mussolini tra gender neutral e maternità surrogata

Dalla politica allo spettacolo e ritorno… Alessandra Mussolini ha parlato anche del gender neutral: «Per il passaporto mi hanno chiesto di segnare uomo o donna. Basta con questa sessualità, ognuno se la deve vivere come vuole! Ad un certo punto ho detto che non volevo quel documento, che è limitante, c’è una sfera importante che non si sente in quel modo o non si vuole definire». Quindi, ha realizzato un video denunciando ciò, scatenando le polemiche. Il segretario generale ha accettato di aprire al gender neutral su tutti i documenti del Parlamento europeo. Invece, in merito alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali: «I bambini hanno il diritto di essere riconosciuti. Non si deve creare un bambino di Serie B». Sulla maternità surrogata, ha ricordato che vi ricorrono anche coppie eterosessuali che hanno difficoltà ad avere figli. «Non mi interessano le risposte, io voglio i fatti».