ALESSANDRIA D’EGITTO, ATTACCO CONTRO BUS DI TURISTI DA ISRAELE: POLIZIOTTO SPARA, ALMENO 3 MORTI

È gravissimo il bilancio dell’attentato avvenuto questa mattina ad Alessandria d’Egitto, a pochi passi dalla Colonna di Pompeo e dal santuario Aumd al-Sawari (nella zona di El Manshiyya): un agente di polizia, pare un addetto alla sicurezza, ha sparato contro un gruppo di turisti israeliani su un bus diretto siti archeologici egiziani. La conta delle vittime è già purtroppo salita a 3 prima che venisse preso il sospettato attentatore: due morti sono turisti provenienti da Israele, il terzo è la guida turistica egiziana.



Alcuni video strazianti sono apparsi sui social con i corpi a terra e le urla dei presenti, amici e famigliari, delle vittime colpite dagli spari della guardia egiziana: il centro di Alessandria è stato subito blindato e la polizia è intervenuta per bloccare l’agente sospetto e arrestarlo. C’è anche un ferito grave nell’attentato compiuto dal poliziotto di sicurezza, subito trasferito all’ospedale per le cure urgenti: l’informazione giunta all’ANSA conferma quanto già emerso dall’agenzia ufficiale egiziana Mena, precisando che l’agente ha «sparato alla cieca con la propria arma personale». Il tutto a poche ore di distanza dall’attacco mirato di Hamas contro lo Stato di Israele, un evento da molti giudicato direttamente legato all’attentato lanciato da un poliziotto egiziano ad Alessandria contro turisti di origine ebraica.



ATTENTATO IN EGITTO DOPO L’INIZIO DEL CONFLITTO IN ISRAELE: LE SIMILITUDINI CON LA GUERRA DELLO YOM KIPPUR

«Questa mattina, durante una visita turistica di un gruppo di israeliani ad Alessandria d’Egitto, un locale ha aperto il fuoco contro di loro, uccidendo due civili israeliani e la guida egiziana locale», spiega così il ministero degli esteri a Gerusalemme, aggiungono «Inoltre c’è un ferito israeliano in condizioni moderate. Il Ministero e l’Ambasciata al Cairo stanno collaborando con il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l’Ufficio del Primo Ministro e l’IDF nei confronti delle autorità egiziane al fine di rimpatriare i cittadini israeliani in Israele il prima possibile».



È successo tutto nel giro di poche ore con le notizie che giungevano dalla Striscia di Gaza – dove ci sono già 400 israeliani morti e circa 250 palestinesi – e l’attacco con colpi di arma da fuoco contro civili inermi. Tel Aviv aveva chiesto solo poche ore prima all’Egitto di farsi garante per trattare con Hamas per la liberazione degli ostaggi israeliani catturati da agenti infiltrati nell’area di Gaza: la guerra esplosa ieri già aveva presentato diverse similitudini con l’attacco a sorpresa avvenuto nell’ottobre 1973 – esattamente cinquanta anni fa, forse non un caso – contro Israele, all’epoca provocato dall’azione congiunta di Egitto e Siria. Quel conflitto – conosciuto come la guerra dello “Yom Kippur” – durò circa un mese spargendo sangue per tutta la Palestina e il Medio Oriente: allora come oggi, una “coalizione” araba decise di attaccare lo Stato considerato “nemico del popolo”. Oggi è il sostegno di Iran e Hezbollah che sarebbe dietro al blitz avviato in pieno shabbat dal gruppo terrorista di Hamas: il fatto che in Egitto alcuni poliziotti e militari possano condividere quell’attacco addirittura uccidendo cittadini israeliani ad Alessandria è probabilmente un’ulteriore inquietante conferma dello stato attuale di tensione in tutto il Medio Oriente.