È una vera propria tragedia quella che si è consumata nel piccolo comune di Rivalta Bormida – alle porte di Alessandria – dove in un momento non meglio precisato (ma le indagini aiuteranno a definirlo nel corso delle prossime ore) tra la tarda nottata di ieri e la prime luci dell’alba di oggi sono morte tre persone: si tratterebbe del 67enne Luciano Turco, della sua ex moglie 69enne Giuseppina Rocca e del figlio 44enne Daniel, da tempo costretto in sedia a rotelle dopo un violente incidente in moto.



Dalle primissime ricostruzioni (ma, lo ripetiamo, le indagini immediatamente avviate dai carabinieri di Alessandria aiuteranno a ricostruire nell’esattezza l’accaduto) sembrerebbe che in un primo momento l’uomo abbia raggiunto l’abitazione della moglie e del figlio situata in via Oberdan, per poi aprire il fuoco contro i due familiari che da tempo vivevano da soli; il tutto poco prima di rivolgere la pistola legalmente detenuta contro se stesso in un vero e proprio duplice omicidio-suicidio che non si era mai visto nell’intera storia del comune di Rivalta Bormida.



Duplice omicidio-suicidio alle porte di Alessandria: cosa è successo alla famiglia Turco

A trovare i copri delle tre vittime e lanciare l’allarme alle Forze dell’ordine di Alessandria sarebbe stato un parente dei tre che – nella mattinata di oggi, attorno alle 8 – non è riuscito a mettersi in contatto con Giuseppina e Daniel: allertato dalle mancate risposte ha utilizzato la sua chiave per accedere all’abitazione, trovandosi davanti – riversi in una pozza di sangue – tutti e tre i corpi senza vita e l’arma usata per il duplice omicidio-suicidio ancora nelle mani di Luciano.



Ignoto (per ora) se dietro al violento episodio ci sia un qualche litigio avvenuto tra i tre nella serata di ieri, ma è certo che da tempo la famiglia Turco viveva una complicata situazione con il figlio che da oltre 30 anni – secondo quanto spiega La Stampa – era costretto in sedia a rotelle e ad un’assistenza continua da parte della madre e il padre che da mesi aveva lasciato il nido familiare (prima del dramma alle porte di Alessandria viveva nell’Ovadese) in seguito ad un doloroso divorzio.