La storia di Alessandro Leon Asoli, il ragazzo neanche ventenne che avvelenò il piatto di penne al salmone della madre e del patrigno, uccidendo quest’ultimo e ferendo gravemente la prima, è tornata protagonista della prima puntata di Storie di sera, trasmissione di Rai 1 condotta da Eleonora Daniele. Nello studio, infatti, è intervenuta la madre sopravvissuta, Monica, che ha raccontato nuovamente il drammatico accaduto.
Ripercorrendo quella sera, la madre di Alessandro Asoli racconta che si salvò quasi miracolosamente. “Molti dicono che è stato istinto di sopravvivenza, ma io racconto sempre che ho sentito una gran forza sotto la pancia, lo chiamo miracolo anche se non sono mai stata credente, erano come due spalle che mi sollevavano e sono riuscita a disarcionarlo”, racconta la madre, “nel frattempo erano arrivati i carabinieri alla porta. Lui ha sentito i colpi, gli chiesi di lasciarmi andare dicendo che avrei detto che andava tutto bene. Mi ha lasciata, sono uscita sulle scale e sono crollata”. Furono i vicini ad intuire che c’era qualcosa che non andava nella casa di Alessandro Asoli, i quali sentirono delle urla, delle richieste di aiuto, allertando i carabinieri.
Il primo tentativo di avvelenamento da parte di Alessandro Asoli
Alessandro Asoli, quando vide i carabinieri, racconta una vicina, scappò al piano superiore dove abitava la nonna, Marisa, anche lei ospite della trasmissione Storie di sera. “Quella sera era graffiato, insanguinato, impaurito. È entrato e mi ha detto di aver aggredito la mamma e che doveva andare a costituirsi. Dopo è arrivato il papà biologico e si sono messi in camera a parlare, poi sono arrivati i carabinieri e l’hanno portato via”.
Tuttavia, la nonna di Alessandro Asoli racconta anche come, una volta prima delle penne avvelenate, le chiese se poteva fargli del minestrone. “Gliel’ho fatto e gliel’ho mandato a casa. La sera mi chiama mia figlia e mi chiede cosa ci ho messo dentro, che c’erano degli strani fili verdi e che aveva buttato via tutto. Sicuramente ci aveva messo dentro quale erba, qualcosa di avvelenato”. Monica conferma la storia e la colloca circa un mese prima delle penne e ricorda come il figlio Alessandro Asoli avesse “un comportamento strano. Diede in escandescenza quando chiesi cos’erano i fili verdi”.
La lettera di Alessandro Asoli: “Vorrei un confronto con mia madre”
Cerando di individuare le ragioni che hanno portato Alessandro Asoli a compiere l’insano gesto, la madre Monica racconta che “era veramente un bravo ragazzo, ma era svogliato, pigro e non voleva fare nulla nella vita. L’abbiamo portato a fatica fino al liceo e dopo gli abbiamo detto che o andava all’università o si trovava un lavoro, lui probabilmente si è sentito messo alle strette e voleva i miei soldi“.
Dopo il tentato avvelenamento, però, Alessandro Asoli tentò prima di screditare la madre, dando la colpa a lei, per poi ritrattare e confessare l’accaduto, sperando che “possa perdonarmi“. Dal conto suo Monica non ha più voluto parlare con il figlio, che Eleonora Daniele racconta averle scritto diverse lettere, tra cui una inviata anche alla trasmissione che le è stata letta. “Fatico a raccontarmi”, spiega Alessandro Asoli, “ma mi spiace che venga raccontata sola una mezza verità. Mi sento in colpa e mi dispiace profondamente, sono stato un codardo. Non ero in me in quei momenti e spero un giorno di avere un confronto con mia mamma“.
Monica, dal conto suo, si chiede “cosa abbia trovato di distorto sui media, ho sempre parlato bene di lui, tranne di quei mesi. Sì, è stato un codardo, mi ha buttato addosso fango facendomi ancora più soffrire, ma a parte questa lettera da lui non ho ancora ricevuto notizie. Oltre a questo il perdono è una cosa lontana che non so se ci potrà mai essere, ma io gli voglio, purtroppo, ancora bene e spero che veramente riesca a redimersi, ma prima di arrivare ad un confronto dovrà dirmi tante verità“. La madre di Alessandro Asoli, in particolare, vuole capire “perché l’ha fatto”.