SOPHIE CODEGONI, NUOVE INDAGINI SU ALESSANDRO BASCIANO

È tutt’altro che chiuso il caso Alessandro Basciano, il dj denunciato dall’ex fidanzata Sophie Codegoni per minacce e stalking. Scarcerato quasi due giorni dopo il suo arresto, per l’assenza di gravi indizi a suo carico, sarà al centro di nuove indagini. Le ha disposte la procura di Milano, quindi il pm Antonio Pansa, che ha ricevuto il fascicolo che era stato affidato ad un altro pm, dovrà sottoporre Basciano a un nuovo interrogatorio per raccogliere la sua versione difensiva, ma dovrà anche risentire alcuni testimoni, come gli amici dell’influencer e i suoi genitori.



Stando a quanto riportato da Il Giorno, attualmente alla procura non risulta il ritiro della prima querela, che risale al dicembre scorso, da parte di Sophie Codegoni. Della remissione di querela si parla nel procedimento di scarcerazione del giudice che ha accolto la linea difensiva del difensore di Alessandro Basciano, chiedendo che vengano disposte nuove indagini.



Probabilmente verranno anche acquisiti i contenuti integrali dei messaggi che i due si sono scambiati. Di sicuro andranno messe a confronto le versioni fornite dai diretti interessati, che divergono. La procura di Milano riceverà gli atti dall’ufficio del gip nelle prossime ore, poi procederà con accertamenti e la raccolta delle testimonianze per fare chiarezza sulla vicenda che vede Basciano indagato per stalking, senza nessuna misura cautelare.

L’INTERVENTO DEL LEGALE DI ALESSANDRO BASCIANO A MATTINO 5

In mattinata era intervenuto l’avvocato Leonardo D’Erasmo, che segue da tempo Alessandro Basciano: “L’arresto ha sorpreso tutti, in primis Basciano. A lasciare perplessi è la richiesta della custodia cautelare in carcere, comunque ho chiesto la revoca sulla base di alcuni elementi in nostro possesso“, ha dichiarato a Mattino 5.



In merito ai rapporti tra il suo assistito e Sophie Codegoni ha spiegato: “Non nego che ci fosse un rapporto conflittuale, ma anche lei lo cercava, anche prima dell’arresto. Una vittima di stalking non va a casa del suo presunto aggressore chiedendo di salire e non accetta un regalo importante, mandando un messaggio ringraziandolo con la foto della lettera ricevuta. Mercoledì lo ha chiamato chiedendogli di andare a fare la spesa insieme“.

Alla luce di tutto ciò, il legale ritiene di non poter riscontrare una condotta da stalker da parte del suo assistito. Inoltre, ha puntato sull’omissione della prima denuncia, ma ce ne sarebbe appunto una seconda, mettendo in dubbio anche la presenza di messaggi con minacce da parte del suo assistito.