CHIESTI I DOMICILIARI PER ALESSANDRO BASCIANO
Alessandro Basciano va di nuovo arrestato: questa la richiesta presentata dalla procura di Milano al tribunale del Riesame in relazione al caso che vede il dj accusato dall’ex fidanzata Sophie Codegoni di stalking. Le nuove indagini registrano, dunque, una svolta importante, perché alla scadenza dei dieci giorni previsti per il ricorso, è stato chiesto di mettere il 35enne agli arresti domiciliari, in quanto è stato ravvisato il concreto rischio che possa commettere atti persecutori nei confronti dell’influencer.
La decisione della procura meneghina di presentare ricorso in appello per i domiciliari non è una mera questione tecnica-procedurale, ma è frutto anche di quanto emerso nel corso dell’interrogatorio di Sophie Codegoni. A svelare il retroscena è il Corriere della Sera, spiegando che gli inquirenti sarebbero convinti di avere elementi sufficienti per temere che il dj possa ripetere quegli atti contro l’ex.
Non viene esclusa neppure l’ipotesi che sulla richiesta dei domiciliari abbia pesato anche l’atteggiamento dello stesso Basciano, il quale ha assunto un comportamento di rivalsa nei confronti dell’ex sui social e in tv, dopo la scarcerazione.
LA SCARCERAZIONE E IL CASO DELLA REMISSIONE
Se il tribunale del Riesame dovesse accogliere la richiesta della procura di Milano, eventualmente anche la Cassazione se dovesse essere sollecitata, gli arresti domiciliari per Alessandro Basciano scatterebbero nelle prossime settimane. Il dj era stato arrestato a fine novembre, ma dopo due giorni era stato scarcerato.
Per la procura di Milano andava almeno applicato il divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni, comunque per la gip erano venuto meno gli indizi gravi di colpevolezza, alla luce di alcuni documenti prodotti dalla difesa, come la remissione di querela dell’ex.
Infatti, il codice penale prevede che in assenza di querela per atti persecutori non si può procedere. Ma l’influencer ha spiegato di non averla mai rimessa, una circostanza ribadita in procura e che ha trovato riscontri nelle verifiche che sono state effettuate. Il Corriere precisa altresì che Sophie Codegoni aveva sporto una seconda querela nel novembre scorso per altri episodi, che invece non sono stati giudicati sufficienti da soli a dimostrare la sua condizione di perdurante ansia e paura. Ora, dunque, una svolta nelle indagini che sta conducendo la procura di Milano, con la richiesta al tribunale del Riesame e l’attesa per la decisione.