Alessandro Cattelan in radio: “Sono svenuto dal fisioterapista

Alessandro Cattelan, voce di Radio Deejay nel programma quotidiano Catteland, ha raccontato un fuoriprogramma inaspettato (e che ha destato grande preoccupazione) durante una seduta dal suo fisioterapista. Il conduttore ha infatti raccontato: “Sono svenuto dal fisioterapista. Era un po’ di tempo che avevo un po’ di acciacchi, male alla spalla. Vado dal mio fisioterapista di riferimento, gli dico: ‘Ho male alla spalla’, e mi fa fare un po’ di test per vedere in che punto mi fa male. Mi tiene i polsi, ma lì tutto bene. Poi gli dico che mi fa male se faccio il gesto di abbracciarmi da solo, cosa che faccio abitualmente perché ho bisogno di affetto“.



Quella che sembrava una semplice visita di routine si è invece rivelata un incubo, con il conduttore che ha perso i sensi. Di quegli istanti si ricorda benissimo le sue ultime parole, prima dello svenimento: “Lui passa dietro di me, mi fa abbracciare da solo e inizia a toccarmi un punto sotto la scapola, che mi fa male. Gli faccio: ‘Mi fa male, mi gira la testa‘. L’ultima cosa che mi ricordo di aver detto“.



Alessandro Cattelan: il risveglio, il recupero dei sensi e la dinamica dei fatti

Alessandro Cattelan racconta poi il momento del risveglio, quando ha recuperato i sensi: “Mi risveglio, vedo tutto blu perché ero riverso con la faccia contro la plastica del lettino. La prima cosa che mi ricordo sono io che dico: ‘Dove sono?’. Con mia moglie che mi prende a schiaffi e mi dice: ‘Bevi, bevi!’. Si erano preoccupati, ma per fortuna è andato tutto bene“.

In radio ha anche raccontato come reagirono coloro che erano presenti al suo fianco, prima e durante la perdita dei sensi: “Quando ho sentito male e ho detto che mi girava la testa, siccome è una cosa che dico spesso, lui non mi ha preso sul serio, nemmeno mia moglie. Finché sono crollato e il mio amico pensava che stessi facendo finta, invece lei mi ha visto“. Infine, spiega che anche il suo volto ha cambiato colore come effetto del malore: “Avevo un colore che non avevo mai visto“.