Chi è Alessandro Cecioni, il marito di Concita De Gregorio
Alessandro Cecioni è il marito di Concita De Gregorio, nonché un giornalista affermato. I due condividono la passione per il giornalismo e non solo. Il giornalista è stato cronista di nera e poi responsabile della cronaca al quotidiano La Città di Firenze negli anni Ottanta. Successivamente all’Agenzia giornali locali del gruppo Espresso, poi a Repubblica Inchieste. Nel 2018 ha pubblicato con il collega Gianluca Monastra “Il Mostro Di Firenze-Ultimo Atto”. Da tantissimi anni è sposato alla giornalista e conduttrice Concita De Gregorio. Un matrimonio felice da cui sono nati tre splendidi figli: Bernardo, Lorenzo, Pietro e anche una bambina che i due hanno deciso di adottare.
Proprio la giornalista, scrittrice e conduttrice, ospite del programma “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone ha parlato della sua vita privata e di come l’incontro con Alessandro sia stato importante: “ho avuto amori molto infelici, non ricambiati. Ero una ragazzina piena di complessi, mi sentivo tremendamente brutta. Ho avuto una giovinezza infernale, fatta di grandi strazi e pianti notturni”.
Concita De Gregorio sul marito Alessandro Cecioni
Non solo, Concita De Gregorio parlando sempre del marito Alessandro Cecioni ha confessato dalle pagine di Vanity Fair: “Sarebbe un direttore anche migliore di me all’Unità”, dove la giornalista ha ricoperto il ruolo di direttrice dal 2008 al 2011. Un amore importante suggellato anche dalla nascita di tre figlio biologici e una figlia che hanno deciso di adottare. Per entrambi non è stato semplice coniugare la carriera professionale con quella famigliare.
Proprio la De Gregorio ha raccontato: “sono un laboratorio vivente della conciliazione di tempi di vita e di lavoro perché faccio un lavoro quotidiano molto impegnativo in cui non esistono, come tutti voi sapete, né ferie, né feste, né giorni di riposo comandati e ho quattro figli, di cui tre biologici”. Sul rapporto con i figli ha raccontato dalle pagine di Repubblica: “quando non potevano leggere, lo facevo in quaderni che conservo ancora. Poi, quando ho cominciato a parlare insieme a loro, ho smesso di farlo in modo sistematico, ma ancora oggi le cose importanti gliele scrivo in biglietti, a volte in lunghi messaggi”.