Chi è Alessandro Cecioni?

Alessandro Cecioni è il marito di Concita De Gregorio. Con la moglie condivide la passione per il giornalismo e l’inchiesta, tant’è che di recente ha pubblicato un libro intitolato Il Mostro di Firenze. Ultimo atto, scritto a quattro mani con il collega Gianluca Monastra. Cecioni è stato per anni cronista di nera, fino ad approdare al quotidiano La Città di Firenze di cui è stato responsabile della cronaca. Successivamente, ha lavorato all’Agenzia giornali locali del gruppo Espresso, poi a Repubblica Inchieste. In un’intervista rilasciata a milanonera.com, Cecioni e Monastra spiegano la genesi del loro volume. La vicenda del Mostro non può dirsi conclusa, e le varie ipotesi avanzate (pista sarda, compagni di merende, setta esoterica) presentano tutte almeno un punto di debolezza. Questo il loro parere: “Sono teorie con un peso specifico diverso. La pista sarda è stata accantonata troppo presto, quella dei compagni di merende è stata capita troppo tardi. Questo ha pregiudicato le indagini in entrambi i casi e non ha permesso di accusare o scagionare, una volta per tutte, molti dei vari personaggi. La setta esoterica invece è stata inquinata dalle suggestioni. Per quanto riguarda oggi, impossibile prevedere l’esito delle nuove indagini. Molti protagonisti sono scomparsi, altri sono molto anziani. Chi indaga punta sulle perizie scientifiche: gli strumenti di oggi negli anni ’80 non erano neppure immaginabili. Di certo, questa è l’ultima occasione. Non ce ne saranno altre”.



I figli di Concita De Gregorio e Alessandro Cecioni

Con Concita De Gregorio, Alessandro Cecioni ha avuto tre figli, Bernardo, Lorenzo e Pietro. Tuttavia, non si sa molto riguardo alla loro vita privata. Pochissime le dichiarazioni rilasciate da lei sui suoi bambini, fatta eccezione per la recente intervista ai microfoni di Grazia. Concita è una donna apparentemente forte, anche se non nega di avere spesso paura: “Ci sono stati momenti in cui ne ho avuta tanta. Ogni volta che avevo un figlio piccolo. Avevo paura di lasciarlo quando lui aveva bisogno di me. I miei figli, da piccoli, mi hanno tutti chiesto di promettere di non morire prima di loro”. Ed ecco quello che rispondeva: “Cercavo di rassicurarli sulla mia presenza: qui e ora. Credo che sia quello il vero bisogno. In realtà i bambini hanno una visione molto lucida e concreta della morte. Perché, come i vecchi, sono molto vicini all’esperienza del non esserci. Per questo negare la morte con loro è stupido. Ha presente i genitori che dicono che ‘il nonno è partito’ o che ‘il gatto è scappato‘? Mio figlio davanti a mio padre morto ha detto a un amico: ‘Questo non è mio nonno, questo è soltanto il suo corpo’. Vede? A 5 anni sapeva già tutto”.

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