ALESSANDRO DEL PIERO MAMMA E IL REGALO PER IL 50ESIMO COMPLEANNO

Della sua carriera si sa tutto, anzi i ricordi accompagnano questa giornata speciale in cui Alessandro Del Piero festeggia i suoi 50 anni, quel che si conosce meno dell’ex capitano della Juventus è la sfera privata. Tra le persone che ha parlato meno in assoluto la mamma, Bruna Furlan, un punto di riferimento per Pinturicchio. Non è una donna generosa quando si tratta di dispensare complimenti, ma in vista di questa giornata speciale ha parlato alla Tribuna di Treviso partendo dalla cosa più importante per una mamma: “È proprio un bravo figlio“. Proprio come suo fratello.



Ma la mamma di Del Piero non ha mai esagerato con i complimenti, “anche quando vinceva tutto“. Infatti, non gli ha mai detto che è bravo, ma ora che non gioca più si sbilancia nel farla. Per quanto riguarda il regalo per il 50esimo compleanno, non ha pensato a nulla di speciale, del resto non gli ha mai fatto grandi doni, ma quando sa che passa a trovarla allora gli prepara un pasticcio dei suoi. “I problemi di linea ce li ha più adesso. Ne mangerà un po’, dai, non mezza pirofila. Non serve esagerare“, scherza mamma Del Piero.



ALESSANDRO DEL PIERO MAMMA: DALL’INFORTUNIO ALL’ADDIO ALLA JUVENTUS

Non è stato facile neppure per lei vedere il figlio andare via di casa da ragazzino: Alessandro Del Piero aveva solo 14 anni. “Ora penso che sono stata matta, a mandarlo via a quell’età“. Ma così l’ex attaccante ha potuto coronare il suo sogno di giocare a calcio e costruirsi una carriera incredibile.

Nell’intervista ricorda anche il momento più difficile, senza dubbio quell’infortunio che rischiò di fermare quella carriera così sudata. “Non è stata una bazzecola, ci è voluto un anno per riprendersi“. Poi fortunatamente è andato tutto per il meglio, ma senza dubbio è stato il momento più complicato. “Ha sopportato anche tante critiche“. Lei era presente a Udine quando nel 1998 si fece male: “L’ho sentito urlare: credevo di morire“.



Mamma e figlio non hanno mai avuto problemi: si sentono spesso, non si vedono quanto vorrebbero, ma il legame è solido, così come quello con la sua terra d’origine, nonostante ora viva a Madrid. Papà Gino invece non c’è più, è morto nel 2001, ma era molto tifoso della Juventus e, quindi, è stata una grande soddisfazione vedere il figlio con la maglia bianconera addosso e costruire il suo successo con essa, fino al 2012, quando si è ritirato. “Ho sofferto tanto, ho pianto. Ma per lui si è aperta una nuova vita“.