Oltre allo scontro con Massimo Giannini, Alessandro Di Battista a Otto e mezzo ha lanciato diverse frecciatine all’intero panorama politico. In primis al governo Draghi: «Io credo che il benessere di una democrazia dipenda anche dall’esistenza di un’opposizione e oggi un’opposizione reale non c’è. La Meloni è molto scaltra, fa un’opposizione più elettorale che sostanziale, non attacca mai Draghi e non prende le posizioni nette che prendo io».
«Non sono pentito di non aver fatto il ministro. Io posi l’unica condizione che non ci fosse il ritorno con Renzi: quando vidi che quella condizione stava venendo meno, venne meno anche la mia disponibilità», ha poi rivelato Alessandro Di Battista, che si è poi soffermato sull’ipotesi di rientrare nel M5s: «C’è l’idea, dato che sono stato innamorato del Movimento, di tornare nei 5 Stelle, ma la condizione necessaria sarebbe l’uscita dal governo Draghi».
ALESSANDRO DI BATTISTA: “IO E DI MAIO ABBIAMO VISIONI DIVERSE”
«Ho pensato a fare qualcosa di nuovo, ci sono delle lacune politiche, ma aspetto qualche mese e vedrò dopo l’estate se riuscirò ad avere le idee più chiare. Quando ho lasciato il M5s, qualcuno mi ha chiesto di entrare in un partito già esistente: in tanti, da Destra a Sinistra, hanno fatto le classiche telefonate esplorative», ha proseguito Alessandro Di Battista, che non ha comunque escluso l’ipotesi di “mettersi in proprio”: «Non ho pensato a fondare un nuovo partito, ma non escludo nulla: qualora il M5s dovesse continuare a portare avanti delle idee dissimili dalle mie, deciderò cosa fare». Alessandro Di Battista ha poi parlato del suo rapporto con Luigi Di Maio: «Siamo amici, ma abbiamo delle differenze di vedute politiche che non permettono una frequentazione assidua come in precedenza. Ci siamo riavvicinati nella fase di ipotesi Conte III e ci siamo distanziati successivamente per ragioni politiche».