C’è una faida all’interno del MoVimento 5 Stelle a causa di Alessandro Di Battista? Secondo quanto svelato da Gianluigi Paragone, la lettera inviata dall’ex deputato ha creato una spaccatura nel M5s. «Il richiamo di Alessandro Di Battista ai valori di un tempo contro le nomine ha dato fastidio all’interno del M5S», ha dichiarato Paragone in un video pubblicato su Facebook. Il riferimento del senatore, passato al gruppo Misto dopo l’espulsione dei grillini, è alle nomine. Le riconferme di Profumo a Leonardo e Descalzi a Eni hanno fatto discutere. «Il M5s ha deciso di confermarlo in cambio di poltrone nelle presidenze. Chi doveva far voltare pagina al paese si è adeguato», aggiunge Gianluigi Paragone. Il nodo è appunto Alessandro Di Battista: «Dentro le chat sono partite le accuse e qualcuno ha detto: “Ecco Di Battista traditore come Salvini”». L’ex senatore M5s ha quindi preso le difese dell’ex deputato grillino, con cui ha evidentemente più idee in comune. «Non capisco come mai quando uno si richiama ai valori originari delle battaglie e alla coerenza, viene chiamato traditore. È capitato anche a me».



GIULIA GRILLO DIFENDE DI BATTISTA “CONDIVIDO SUA RICHIESTA”

Di problemi all’interno del MoVimento 5 Stelle ha parlato anche Giulia Grillo, ex ministro della Salute. «C’è un problema di democrazia interna, e tentare di nasconderlo non fa che acuirne la presenza. È come preoccuparsi di un una mosca mentre nella stanza c’è una tigre pronta a sbranarci», ha scritto su Facebook la parlamentare M5s. Nel post ricorda che quando M5s era all’opposizione hanno combattuto per far valere i principi democratici. «Da maggioranza è ancora meno accettabile derogare a questo principi». Anche lei si dice d’accordo con lo spirito dell’iniziativa di Alessandro Di Battista: «Si è unito ad una richiesta che io e altri parlamentari condividiamo e stiamo portando avanti, puntare il dito contro di lui come l’uomo che vuol far tremare la terra sotto ai piedi a Conte è sbagliato e fuorviante, ma ahimè strategico per chi vorrebbe zittirci spostando l’attenzione dal focus principale». Giulia Grillo ha quindi confermato che quello delle nomine è un problema interno al MoVimento 5 Stelle, ma che non ha niente a che fare col presidente del Consiglio Giuseppe Conte.



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