Non è solo la Rai ad omaggiare Vittorio Gassman con diversi appuntamenti, tra cui il documentario di Fabrizio Corallo proposto oggi su Rai1. Lo fa anche il figlio Alessandro, che in questi giorni ha dedicato diverse riflessioni al padre. Tra le colonne di Repubblica ha infatti ricordato delle risate che si è fatto con il padre. “Mi dicono che ho un tipo di humour simile a quello di mio padre: mi piace sdrammatizzare, sono cinico, caustico a volte”. Visto che Vittorio Gassman era spesso circondato da persone accondiscendenti, quella sua ironia gli piaceva. “Era un uomo che poteva intimorire, ma io vedevo il suo aspetto ridicolo”, racconta il figlio Alessandro, secondo cui il padre non sapeva vivere come una personale normale. Doveva essere difficile, infatti pare che sentisse la necessità di sminuire tutto, anche i suoi gesti. Come quando doveva pagare al ristorante un conto di 50mila lire e lui ne lasciava pure 20mila di mancia. “Lasci stare che non riesco più a controllare la mia ricchezza”, scherzava quando glielo facevano notare.



ALESSANDRO GASSMAN SULLA MORTE DEL PADRE VITTORIO

Alessandro Gassman parla anche di quanto sia stato difficile essere figlio del grande Vittorio Gassman. “Ero un pessimo studente, recuperavo un po’ perché ero abile: un po’ per non farlo soffrire – e per non soffrire – alla fine mi arrangiavo”. A Repubblica scrive che sente di essere arrivato nel periodo della vita del padre in cui era più adatto per quel ruolo. “Malgrado avesse avuto quattro figli avuto da quattro donne diverse, ha sempre mantenuto il rapporto”. Non poteva non ricordare anche il giorno della morte del padre, avvenuta il 29 giugno di 20 anni fa. “Una giornata drammaticamente indimenticabile, con aspetti da commedia su cui anche papà avrebbe scherzato”. L’attore racconta di essere scappato a casa del padre, col quale si era salutato la sera prima. “Stava male ma non peggio del solito, aveva problemi polmonari. Tutti distrutti”. Era anche il giorno della semifinale degli Europei di calcio, così decidono di seguirla e c’è Francesco Totti che fa gol tirando il rigore col celebre “cucchiaio”. Un retroscena che Alessandro Gassman ha raccontato allo stesso calciatore. Gli disse: “In una delle giornate più brutte della mia vita, per un secondo, mi hai fatto dimenticare quello che stavo vivendo”.



ALESSANDRO GASSMAN E QUELL’ATTO DI CORAGGIO…

Parlare della morte non è facile per Alessandro Gassman, figurarsi se si tratta di quella del padre Vittorio. “Con l’avanzare dell’età e della depressione, non dico di aver preso in mano la vita di mio padre, ma alcune decisioni importanti sì”, scrive su Repubblica. Ad esempio, si rese conto che durante la tournée di Camper al Teatro Nuovo di Milano il padre non stava bene. “Lo vedo debilitato, dimagrito, non mangia”. Decise di consultarsi con sua moglie Sabrina Knaflitz, che andava in scena con loro. Poi decise di parlargli e gli disse: “Penso che tu debba fermarti, papà”. Ora l’attore lo definisce l’atto più coraggioso della sua vita. Sta di fatto che il padre accettò la sua proposta. “Quella pausa gli regalò qualche altro anno felice, prima che lo inghiottisse la depressione”. Su Io Donna, invece, Alessandro Gassman tira in ballo il figlio Leo, che ha vinto al Festival di Sanremo nella categoria Nuove proposte: “Avresti tifato tuo nipote Leo a Sanremo, ti sarebbe piaciuto per la sua voce, il suo coraggio e la sua umiltà”.

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