L’ombra di una svolta imminente si fa strada nel giallo di Alessandro Gozzoli, il consulente del lavoro 40enne trovato senza vita, legato al letto, nella sua abitazione di Casinalbo di Formigine, in provincia di Modena, il 10 marzo scorso. Nelle ultime ore, alla notizia del ritrovamento dell’auto del giovane, che risultava sparita, si è sommata quella di un presunto video, registrato da una delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbe contenere sequenze di interesse investigativo. In particolare, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, un occhio elettronico potrebbe aver impresso l’immagine di un soggetto nell’atto di allontanarsi dalla casa di Alessandro Gozzoli. Si tratta di un potenziale sospettato? Al momento non è chiaro, così come non è dato sapere se la persona in questione sia stata già identificata.



La sorella di Alessandro Gozzoli, raggiunta dai microfoni della trasmissione La vita in diretta, ha ricalcato l’immenso dolore della famiglia per la tragedia e non intende soffermarsi su particolari collaterali alla vicenda che riguarda la morte di suo fratello. “A me non interessa – ha dichiarato al programma di Alberto Matano – che cosa sia successo e come è successo, voglio solo che chi gli ha fatto del male vada in galera perché mio fratello non me lo restituisce nessuno“.



Lo sfogo della sorella di Alessandro Gozzoli, morto a Casinalbo di Formigine

Lo sfogo della sorella di Alessandro Gozzoli parla per la prima volta del dramma che ha sconvolto la sua famiglia non solo perché inaspettato e al momento inspiegabile, ma anche per le modalità con cui avrebbe appreso della morte del fratello. Sarebbe stata lei a trovare il cadavere, dopo l’allarme scattato per l’assenza del 40enne al lavoro. “Sono stata tenuta in caserma fino alle 9:20 di sera, venerdì. Avevo mio padre in ospedale e mia madre a casa, che non sapeva ancora che mio fratello era morto, e sui giornali era già uscito tutto. Devo avere il modo di tutelare i miei genitori, di spiegargli le cose per bene così che loro abbiano modo di mandare giù quello che viene fuori“.



Sarà l’autopsia a dare risposte in merito alle cause del decesso di Alessandro Gozzoli, mentre in Procura sarebbe aperta un’inchiesta per omicidio. Non si esclude uno scenario preterintenzionale, ma appare ancora prematuro stabilire cosa sia successo all’interno dell’appartamento in cui Alessandro Gozzoli viveva da circa un anno. L’ultimo contatto che il 40enne avrebbe avuto con gli amici risalirebbe al 9 marzo scorso, intorno alle 19, poi un silenzio rotto soltanto dalla macabra scoperta del corpo avvenuta il giorno seguente. Mistero sulle sue ultime ore: qualcuno, tra i residenti, avrebbe sentito una porta sbattere con forza intorno alle 23:30.