Le fake news a volte ritornano nella stessa veste, sebbene attraverso canali differenti e con un carico più o meno simile di dettagli a farcire una storia dalla dubbia veridicità. È il caso che riguarda la notizia sul presunto ferimento di Alessandro Impagnatiello in carcere, in particolare sul fatto che sarebbe stato “evirato” da altri detenuti come punizione per l’efferato delitto commesso. L’ex barman 30enne, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano e del bimbo che portava in grembo al settimo mese di gravidanza, Thiago, torna protagonista di una bufala che già nei mesi scorsi aveva fatto capolino tra le maglie di Instagram e TikTok e che adesso, rilanciata dalla ex gieffina Guendalina Canessa, ha assunto contorni ancora più vasti finendo per diventare quasi virale.



Poche ore fa, alcune Stories dell’ex volto del reality hanno acceso l’attenzione mediatica finendo per imporsi tra le cronache nel giro di pochi minuti. Guendalina Canessa ha sganciato la “bomba” via social, salvo poi essere smentita costringendo diverse testate alla corsa alla rettifica dopo la pubblicazione di vari articoli a stretto giro: “Mi è appena arrivata una notizia e ve la voglio immediatamente comunicare – aveva dichiarato Canessa nei suoi video su Instagram –: vi ricordate di Alessandro, il ragazzo che ha ucciso la sua fidanzata, Giulia? Ebbene, ho appena scoperto che i carcerati gli hanno tagliato pise**ino e, come posso dirlo in modo… i gioielli… gli hanno tagliato tutto, anche le pa**e. E poi le guardie però lo hanno salvato perché stava avendo ovviamente un’emorragia (…). La notizia non è uscita, internamente me l’hanno detto, chi è all’interno. Questo è quanto. È una notizia interna che però non è ancora uscita“.



La smentita dopo la bufala di Guendalina Canessa su Alessandro Impagnatiello “evirato in carcere”, ma c’è un precedente

La smentita alla fake news lanciata da Guendalina Canessa sulla presunta evirazione ai danni di Alessandro Impagnatiello in carcere non si è fatta attendere ed è arrivata, attraverso le colonne de Il Riformista, con le parole del garante dei detenuti di Milano Francesco Maisto: “Non è vero nulla, si tratta di una grandissima bufala. Impagnatiello sta bene e si trova in un reparto separato del carcere e monitorato“. Il giovane accusato di aver ucciso la fidanzata 29enne Giulia Tramontano e il loro bimbo Thiago che stava per nascere sarebbe quindi in una sezione “protetti”, ma non avrebbe subito alcuna aggressione.



In realtà quanto diffuso dalla ex gieffina sui social non è argomento inedito e c’è un precedente, di non troppi mesi fa. Riguarda la stessa bufala che un presunto ex detenuto aveva diffuso online attraverso un video sui suoi canali social, spiegando che Impagnatiello “finalmente ha pagato” subendo una terribile azione punitiva da parte di altri detenuti. Anche in quel caso, niente di vero. Non è chiara la genesi di queste false notizie, ma tanto basta alle cronache per riaccendere i riflettori su una vicenda su cui soltanto la giustizia di un tribunale ha competenza per esprimersi.