Sembra ormai quasi certo che Alessandro Impagnatiello abbia ucciso la povera Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, da solo. A dimostrarlo sarebbe un video che è stato girato da un cronista di Telelombardia e che verrà acquisito dai pm, che mostra il 30enne barman il pomeriggio di martedì 30 maggio, quindi tre giorni dopo il delitto, mentre ripulisce la rampa di scale che conduce al box della palazzina, dal sangue molto probabilmente della compagna ormai defunta.
Il frame del filmato è stato mostrato ieri dal giornalista e conduttore Marco Oliva, ospite della trasmissione Mattino 5 News, e potrebbe risultate molto importante ai fini delle indagini che nel frattempo stanno proseguendo anche analizzando le telecamere e sentendo i vari testimoni. A riguardo dovrebbe essere nuovamente ascoltata la ragazza italo-inglese con cui Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela a quella di Giulia. Oggi sarà inoltre una giornata molto importante in quanto verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano: dall’esame autoptico si scoprirà come è morta di preciso la ragazza, e con quali modalità.
IMPAGNATIELLO, DAL TOPICIDA AI DISPOSITIVI SEQUESTRATI: LE ULTIME SULL’INDAGINE PER LA MORTE DI TRAMONTANO
Si cercherà inoltre di capire se all’interno del corpo vi siano tracce del topicida che è stato ritrovato in due bustine nello zaino di Alessandro Impagnatiello, altro elemento che detta forti sospetti e che potrebbe far propendere verso la premeditazione.
Il 15 giugno prossimo, invece, spazio agli accertamenti irripetibili su tre computer e un tablet che sono stati sequestrati presso l’appartamento della coppia, e da cui potrebbero emergere degli importanti e ulteriori particolari sull’indagine, che comunque considerano ormai definita presso la procura meneghina. Resterà da capire se ci sarà l’aggravante della premeditazione e della crudeltà, che al momento sono state escluse dal gip. Infine, spazio al carrello che è stato rinvenuto nell’appartamento di Alessandro Impagnatiello: chi indaga non esclude che possa essere stato utilizzato per trasportare il corpo di Giulia Tramontano.