Emergono i primi risultati dell’autopsia riguardo all’omicidio della famiglia Alessandro Maja, l’uomo che ha sterminato la moglie e la figlia a Samarate. Quest’ultima, secondo quanto reso noto nel corso della trasmissione Lombardia Nera, si sarebbe accorta di ciò che stava accadendo in quanto avrebbe cercato di difendersi. Sebbene sia stata colpita nel sonno dal padre, la 16enne si sarebbe svegliata ed avrebbe tentato di difendersi dai colpi del cacciavite e del martello mentre il fratello non si sarebbe accorto ma il padre credendolo morto avrebbe smesso di colpirlo. Oggi il ragazzo lotta ancora tra la vita e la morte ed i medici hanno dovuto rimuovere dal cranio frammenti di ossa spezzate. Al momento Alessandro Maja si trova ricoverato nel reparto di psichiatria.



Stando a quanto finora ricostruito, l’uomo temeva di essere abbandonato dalla famiglia che però accusava di spendere troppo. Potrebbe essere questo il movente? Pare infatti che Alessandro nell’ultimo periodo fosse cambiato ed oltre all’ossessione dei soldi avrebbe alimentato il terrore di finire in bancarotta. Nel 2018 con la moglie avrebbe istituito un fondo patrimoniale destinato a far fronte ai problemi di famiglia. I suoi uffici sarebbero stati messi sotto sequestro ma dai suoi conti non sarebbe emerso nulla di anomalo. Tuttavia gli inquirenti starebbero cercando di ricostruire eventuali operazioni o investimenti errati. Tra le altre ipotesi sul movente, anche quella secondo la quale la moglie volesse separarsi.



Strage Samarate era premeditata? Alessandro Maja “calcolato nei minimi dettagli”

Dalle prime indiscrezioni sull’autopsia intanto emerge che moglie e figlia di Alessandro Maja sarebbero state aggredite con un martello mentre il figlio con un trapano. L’uomo aveva premeditato la strage di Samarate? Il nonno ha svelato un particolare: la nipote Giulia gli aveva confidato che la sera prima della strage il padre le si era avvicinato al letto chiedendole scusa.

Secondo l’ex poliziotta Viviana Bazzani, l’uomo avrebbe premeditato tutto: “Purtroppo sì, la sua mente malata ma lucida aveva fatto tutto. Colpisce molto il racconto della ragazza sulle scuse del padre, quindi era già sicuro di ciò che doveva fare”. Cosa sarebbe successo nella mente di Maja? La criminologa Anna Vagli, in collegamento con Lombardia Nera ha commentato: “Lui punta alla perizia psichiatrica, lo dimostra il timido tentativo di suicidio”. Anche lei sospetta che possa essere un delitto premeditato, mentre sul movente “andrebbe ricercato sull’apparire, lui non voleva una umiliazione pubblica di uno sgretolamento familiare. Credo fosse tutto calcolato nei minimi dettagli”.