Alessandro Marcianò, grandissimo surfista italiano originario di Roma, è stato ospite stamane negli studi di Weekly, programma di Rai Uno del weekend. “Da un po’ di tempo a questa parte l’Italia si è fatta conoscere anche nel mondo del surf – ha esordito a inizio intervista – non solo grazie a me ma anche ad altri che stanno emergendo, inizialmente sembravano degli scappati di casa, ci chiedevano se vi erano le onde in Italia. Questa cosa che non abbiamo tutti i giorni le onde forse ci dà quella carica in più per andare ad affrontare le onde più grandi del mondo”. Sui suoi esordi nel mondo del surf Alessandro Marcianò ha spiegato: “Ho iniziato con il windsurf, negli anni ’80 c’è stato il boom, ho iniziato con mio padre. Poi grazie ad amici ho conosciuto il surf che era molto più pratico e mi è subito piaciuto l’approccio con la natura, prendere l’onda da soli, è uno sport rilassante che ti prende di testa, mentale. E’ stato subito amore e poi ti porta a viaggiare, a scoprire le culture ma sempre nell’ottica surf. E’ un mondo a volte sconosciuto che se non lo provi non riesce a capire, ma ti prende un sacco”. Il suo mentore è stato Garret McNmara, surfista di fama mondiale: “E’ stato quello che mi ha introdotto nella disciplina estrema del surf, alle onde giganti non ci pensavo neanche, avevo anche un po’ paura. Stiamo parlando di onde fino a 30 metri, l’attuale record è di circa 26 metri, e sono onde che si trovato a Nazarè (in Portogallo ndr) dove ci sono le onde più alte al mondo, è come l’Everest per l’alpinista”.



Quindi Alessandro Marcianò ha continuato: “Sono nato a Roma ma surfisticamente parlando sono cresciuto a Santa Marinella dove ci sono belle onde ma piccoline. Poi mi sono ritrovato improvvisamente a Nazarè. Qui sott’acqua c’è una grossa depressione marina di circa 5.000 km di profondità e lunga circa 350 km, che arriva in mezzo all’Atlantico: tutta la forza del mare si incanala in questo canyon e quando arriva sotto la costa, il fondale si alza da 5.000 a 50 metri, una vera rampa, e si creano onde a forma di montagna, bisogna avere una tecnica particolare per surfarle. Serve un’attrezzatura particolare con precisi materiali di costruzione, perchè si va a circa 70/80 km, e la tavola deve essere più pesante rispetto al solito, pesa 11 kg. Poi mettiamo anche delle bombolette per quando si cade e si va anche fino a 10 metri di profondità, in emergenza si tirano dei cordoncini che gonfiano il giacchetto e ti portano in superficie. Sono 4 bombolette, quando hai finito le chance meglio tornare a casa”.



ALESSANDRO MARCIANO’: “IL 23 DICEMBRE 2015 MI HA CAMBIATO LA VITA…”

Alessandro Marcianò è stato l’assoluto protagonista del surf il 23 dicembre 2015, surfando una cosiddetta big wave: “Il 23 dicembre 2015 mi ha cambiato la vita, incredibile, mi son fatto un bel regalo. Garret McNamara ha creduto in me, più di me, poi mi ha lanciato su quest’onda da circa 18 metri ed è stata un’esperienza… ne ho fatta una anche da 23 metri ma non è stata catalogata. Quella da 18 metri è stata la prima onda gigante, un’esperienza che mi ha cambiato la vita“.



“Quando ero sull’onda – ha continuato ho sentito solo il fruscio della tavola, poi una spinta pazzesca, la vera forza della natura, e stavo giocando a filo sul rasoio, ed ho pensato che se fossi caduta sarebbe finita. Quando l’onda rompe si sente un vero e proprio boato, come un fulmine, è impressionante, ma io rimango sempre concentrato sulla performance”. Chiusura dedicata alla figlia Allegra e alla moglie Caterina: “Allegra ha due anni e sei mesi, è veramente una forza della natura, ha già surfato un’onda a sette mesi in Italia, a Santa Severa e vedremo, anche la mamma fa surf, credo che anche lei ci seguirà, vedremo…”.