È bastato l’annuncio a creare un caso: Alessandro Orsini ospite del Giffoni Film Festival 2022. Apriti cielo sui social, dove monta la protesta contro il docente di sociologia del terrorismo della Luiss, accusato ripetutamente di essere filo Putin (cosa che ha puntualmente smentito) e criticato per alcune sue uscite, come quelle sul fascismo. Orsini è stato scelto per un incontro con i giovani della sezione Impact, ragazzi dai 18 ai 30 anni chiamati a discutere di attualità, con lo sguardo rivolto al futuro e alle domande ancora senza risposta.
C’è chi addirittura è arrivato a chiedere interrogazioni parlamentari, chi auspica l’intervento del governatore della Campania o di qualche ministro, come Mara Carfagna, per bloccare eventuali finanziamenti pubblici. C’è pure il commento di Guido Crosetto, imprenditore e tra i fondatori di Fratelli d’Italia: «Dopo le “Bimbe di Conte” ecco i “bambini di Orsini”. Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea».
CASO ALESSANDRO ORSINI, LA REPLICA DEL GIFFONI FILM FESTIVAL
La direzione del Giffoni Film Festival però ha rivendicato l’idea di aprire ad un confronto pubblico, anche con un personaggio come Alessandro Orsini, che è divisivo. Il docente, peraltro, in passato aveva suscitato polemiche anche parlando della sua città d’origine, Napoli, definita «inferiore moralmente». Ma Gff non ha fatto nessuna retromarcia. «Giffoni è un territorio libero dove il pensiero è libero. Dove tutti sono liberi di esprimere le proprie opinioni. Abbiamo trattato temi sensibili coinvolgendo le diverse opinioni e ragioni e mettendole a confronto in un campo aperto e al di fuori di ogni preconcetto».
Anche il fondatore e direttore del Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, ha sentito la necessità di intervenire, nella speranza di spegnere la polemica sul caso Alessandro Orsini. «Tutti pretendono di sostituirsi a questa straordinaria gioventù, parlando per loro senza per questo averne la titolarità. Come si fa a dire, oggi, che questi giovani vengono influenzati? La quasi totalità degli invitati, in una forma di cooperazione, viene proprio scelta da loro: è questo il bello di un evento che si costruisce per loro e con loro. Non ho voluto conduttori: sono loro, sul palco, gli assoluti protagonisti».