Alessandro Orsini: “La guerra è già allargata”

L’attacco di Israele nel Libano ha scosso ulteriormente il Medio Oriente. Alessandro Orsini, ospite di “Cartabianca”, spiega: “Purtroppo la guerra è già allargata, si tratta di capire quanto vogliono investire in questo massacro gli attori coinvolti. Sono coinvolti Hamas, l’Iran, Israele, gli Stati Uniti, Hezbollah… Il conflitto è già allargato quindi bisogna capire quanto investiranno in termini di bombe, missili, massacri vari. Questo lo sapremo soltanto nei prossimi giorni. Tutto dipenderà dal tipo di risposta che Hezbollah darà all’attacco di Israele contro il territorio libanese. Alcuni ritengono che la capacità missilistica di Hezbollah non sia così temibile e dunque non rappresenti una minaccia. Io penso invece non abbia ancora fatto sfoggio dei suoi missili più sofisticati. Nel 2006 aveva 15.000 missili, ora ne ha 150.000. Anche immaginando che non abbia missili così sofisticati, ne ha comunque in quantità”.



Parlando di una possibile risposta di Israele via terra, Alessandro Orsini spiega invece: “Tutto dipende dalla risposta di Hezbollah. Non darei così scontato che sferri un atto contro Israele. Hezbollah sta parlando con l’Iran e cercando di capire quanto sarebbe disposto a impegnarsi in una guerra con Israele. Se non riceverà risposte molto rassicuranti, credo che la risposta di Hezbollah non sarà così devastante come molti pensano. Il Libano è un Paese devastato, il tasso di povertà è triplicato tra il 2012 e il 2022. L’esplosione nel porto di Beirut nel 2020 ha cancellato un terzo del Pil del Paese. Parliamo di un Paese in ginocchio. Il problema di Hezbollah è come quello dell’Ucraina, ovvero che poi devi poter sostenere una guerra”.



Orsini: “Israele ha due diversi obiettivi”

Dopo l’attacco in Libano, Alessandro Orsini, parlando dell’obiettivo di Israele, spiega che possiamo parlare di due scopi differenti: “C’è un obiettivo di Israele e uno di Netanyahu. Il primo è quello di fare in modo che si possa tornare a vivere nel nord del Paese, bersagliato da Hezbollah da quando c’è stato l’attacco di Hamas. Poi c’è l’obiettivo di Netanyahu che è quello di uccidere i leader di Hamas e di Hezbollah per fini elettorali: sa che questi capi verranno sostituiti in caso di uccisione ma lui guadagnerà voti”.

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