Nella serata di ieri si è tenuta una nuova puntata di Cartabianca, programma di Rai Tre condotto da Bianca Berlinguer, e nell’occasione è stato ospite come da copione, il professor Alessandro Orsini. Il docente è tornato sulla guerra in Ucraina e su una presunta agitazione di Putin che sarebbe pronto ad utilizzare le armi nucleari, infastidito da come stanno andando le cose e dall’accerchiamento del mondo occidentale. “L’annessione di territori alla Russia – spiega Orsini in diretta televisiva sul terzo canale – giustificherebbe l’uso dell’arma nucleare, che secondo la dottrina russa può essere utilizzata per difendere il territorio nazionale”.
La Federazione Russa ha indetto dei referendum per l’annessione dei territori ucraini, e nelle prossime ore proprio Vladimir Putin dovrebbe tenere un discorso sulla questione, anche se al momento tutto tace. E a proposito dei referendum, il docente universitario ha aggiunto: “Sono un messaggio indirizzato a Germania, Francia, Italia. Putin non deve spaventare l’Ucraina”. Quindi Orsini ha proseguito: “La mossa di Putin è anomala, perché nel Donetsk si continua a combattere. Nelle ultime ore l’Ucraina è riuscita a perforare leggermente il Luhansk, che da luglio era sotto il controllo completo della Russia”.
ORSINI A CARTABIANCA: “PUTIN, SE POSTO IN UNA CONDIZIONE DISPERATA…”
Poi il docente di sociologia del terrorismo internazionale, ha concluso il suo intervento a Cartabianca ribadendo il concetto delle armi nucleari, e della possibilità che lo Zar possa realmente ‘schiacciare il bottone’ se messo alle strette: “Vladimir Putin, posto in una condizione disperata, prenderebbe in seria considerazione l’ipotesi di ricorrere all’arma nucleare e le ultime parole del presidente degli Stati Uniti, Biden, lo confermano. La Russia, dalla documentazione disponibile, prende in considerazione la possibilità di usare l’arma nucleare contro la Nato dal 1999″.
E ancora: “La Russia è disposta ad andare all’escalation, perché sa che per avere ragione dell’Ucraina deve risolvere il problema con la Nato”. Uno scenario senza dubbio da brividi quello descritto da Orsini che speriamo possa non palesarsi mai.