L’Ucraina sta resistendo, ma è destinata a soccombere contro la Russia secondo il professor Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale dell’Università LUISS di Roma. Ne ha parlato nei giorni scorsi in un’intervista alla RSI: “L’Ucraina è fondamentalmente persa”. Ai microfoni della tv svizzera ha spiegato anche l’errore che sta commettendo l’Occidente: “L’idea che stiamo alimentando in queste ore è un’idea che è totalmente priva di fondamento nella realtà. Che Kiev da sola possa resistere, è semplicemente da escludere”. Se l’obiettivo è salvare vite umane, allora bisogna riconoscere la vittoria della Russia. “Se noi porteremo avanti questa guerra, gli abitanti di Kiev saranno massacrati”.
Per il professor Alessandro Orsini è impensabile rendere l’Ucraina la nuova Siria, cioè fornirle le armi e lasciarla da sola a combattere contro la Russia: “L’unica via è che l’Unione Europea e la NATO accettino la richiesta di Putin di demilitarizzare l’Ucraina e assicurino che non entrerà mai nella NATO. Allo stesso tempo però dovrebbe chiedere a Putin, che l’Ucraina entri nell’Unione Europea”.
ORSINI “PUTIN HA GIÀ VINTO”
Concetti teoricamente condivisibili se si tiene conto appunto della popolazione ucraina, che sta pagando a caro prezzo l’invasione della Russia. Ma al tempo stesso difficili da digerire per gli stessi ucraini, che rivendicano la loro libertà e indipendenza. Proprio su questa contrapposizione si è consumato nei giorni scorsi un durissimo scontro a Piazzapulita. Il professor Alessandro Orsini, infatti, ha ribadito: “Il mio obiettivo, che sono pacifista, è salvare la vita degli ucraini. Quindi, bisogna fare quello che non si è fatto in Siria: riconoscere la sconfitta. Putin in Siria ha sconfitto Stati Uniti, NATO ed Europa. Ha già vinto in Ucraina, ci ha già sconfitti. Ci vuole il coraggio di dire che ha già vinto”. Una tesi a cui si è aspramente opposto il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk in collegamento: “Avrà forse sconfitto l’Occidente, ma gli ucraini non sono stati sconfitti, stanno ancora resistendo. Noi abbiamo già vissuto un periodo di fame artificiale, quando gli stalinisti hanno ucciso dai 5 agli 8 milioni di ucraini che si ribellavano”. Per il professor Orsini però il problema è che interpretiamo male la strategia di Vladimir Putin e attribuito responsabilità politica all’Europa e all’Occidente: “Se il Messico si alleasse con Putin gli Stati Uniti lo distruggerebbero”.
LUISS RICHIAMA PROF ORSINI
“Non credo che abbia né risorse né la strategia di prendersi mezza Europa. Abbiamo provato a sottrargli la Siria e se l’è ripresa. Ora si sta riprendendo l’Ucraina. Non vedo in lui la volontà di invadere Polonia, Francia e Germania. Forse possiamo uscire da questo inferno”, ha aggiunto il docente della LUISS a Piazzapulita. Il concetto, però, di consegnare una nazione ad un’altra ‘semplicemente’ perché più forte economicamente e militarmente è inaccettabile per gli ucraini e ha fatto alzare un polverone. Tanto che l’Università è intervenuta con una nota ufficiale: “L’Università Luiss Guido Carli ha espresso piena solidarietà al popolo ucraino che, da giorni, difende coraggiosamente il proprio diritto alla democrazia e all’autodeterminazione sancito dai trattati internazionali”. In un altro passaggio ha precisato: “Reputa dunque fondamentale che, soprattutto chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, debba attenersi scrupolosamente al rigore scientifico dei fatti e dell’evidenza storica, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare valore, patrimonio di conoscenza e reputazione dell’intero Ateneo”.