No alla direttiva europea sulle case green: questo il monito dell’europarlamentare leghista Alessandro Panza. L’esponente del Carroccio si è soffermato sull’azione di Bruxelles in ottica neutralità climatica, un’azione condotta con il paraocchi: “Per perseguire gli obiettivi di abbattimento Co2 entro il 2030, il Parlamento Europeo ha approvato il testo della direttiva sulla prestazione energetica nell’Edilizia (EPBD: Energy Performance of Buildings Directive) e si stima che in Italia dovrà essere recepita fra il 2025 e il 2026. Dal 1990 al 2020 le emissioni di Co2 dell’Ue si sono ridotte di circa il 20%, ora si vuole triplicare il risultato in poco meno di un terzo del tempo disponibile”.



Come evidenziato da Panza, il 70,8 per cento delle famiglie italiane è proprietaria della casa in cui vive e la direttiva “Casa green” potrebbe trasformarsi in una tassa patrimoniale, in particolare per le famiglie meno agiate, che sarebbero costrette a fare debiti per sostenere i costi degli interventi o a subire la svalutazione dell’immobile: “Perché la sua entrata in vigore causerà una svalutazione immediata degli immobili con le prestazioni energetiche inferiori, che viene calcolata fino al 40% del valore dell’immobile”.



Panza: “Giù le mani dalla casa”

Oltre all’inattuabilità fisica di intervenire nel periodo di tempo prestabilito dalla Commissione europea, Panza ha posto l’accento sul monito dell’Associazione Nazionale dei Costruttori: “Allo stato attuale non è possibile rispettare i tempi imposti dall’UE per la ristrutturazione degli edifici, anche solo per la mancanza di personale e materiale nel comparto edilizio”. L’esponente della Lega ha poi posto l’accento sugli incentivi finanziari, rimarcando che non si specifica nè l’ammontare nè dove verranno reperiti: “È verosimile che la Commissione intenda dotarsi di nuove risorse proprie che si tradurranno in nuove tasse per i cittadini per pagare questo suo progetto”. Da qui nasce l’idea della petizione: “La petizione che invito tutti a sottoscrivere chiede al Parlamento Europeo che la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia venga applicata solo sugli edifici di nuova costruzione e che si sospenda la sua introduzione per gli edifici già esistenti, per preservare le caratteristiche uniche del patrimonio immobiliare italiano e offrire al Paese una maggiore flessibilità, consentendo di perseguire gli obiettivi di risparmio energetico in modo adatto alle specifiche abitative del territorio. La petizione chiede anche che la direttiva entri in vigore solo dopo aver definito le risorse disponibili per i cittadini e aver specificato le fonti di finanziamento. Mi rivolgo a tutti i cittadini affinché facciano sentire la propria voce contro questa eurofollia – l’affondo di Panza – Dover apportare migliorie alla propria abitazione non corrisponde automaticamente alla possibilità economica di poterlo fare e questa normativa impone delle spese importanti e impreviste in tempi brevi per moltissimi cittadini, in un perdurante periodo di crisi economica. Ognuno può far sentire la propria voce aggiungendo la propria firma per contribuire e supportare questa battaglia, dando forza a queste istanze di cui mi farò portavoce al Parlamento Europeo“.

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