Bufera nei confronti di Alessandro Savoi, presidente della Lega Trentino, dopo aver insultato in maniera pesante, dando loro delle tr*ie, Alessia Ambrosi e Katia Rossato, consigliere provinciali in regione che nelle scorse ore avevano deciso di lasciare la Lega per traslocare presso il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. “Io e la collega Katia Rossato – il post della Ambrosi pubblicato dal portale IlDolomiti.it – non abbiamo condiviso la scelta della Lega di governare con Pd e grillini, per noi è una cosa inconcepibile, una cosa che non sta né in cielo né in terra, una cosa che ci ha ferite e che contraddice totalmente le nostre idee e quelle di chi ci ha votate”.
“E dunque come sapete – si legge ancora – abbiamo deciso, per coerenza, di seguire Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia all’opposizione”. Un gesto che ha scatenato l’ira di Alessandro Savoi che ha deciso di commentare il cambio di poltrona con le parole: “E niente… Nella vita, come nella politica, i leoni restano leoni, i cani restano cani… e le tr*ie restano Tro*e”, pubblicate sui social.
ALESSANDRO SAVOI, INSULTO CHOC: CONDANNA BIPARTISAN
“Il presidente del partito leghista e consigliere provinciale Alessandro Savoi – le parole di Selvaggia Lucarelli nel descrivere l’episodio su Twitter – ha scritto un post pacato, degno del partito che rappresenta”. In seguito è giunto il commento anche della Rossato, che ha aggiunto: “Ieri sera è stata una brutta sera, non solo per me ma per la stessa qualità civile del confronto politico. Il presidente della Lega Trentino Alessandro Savoi ha pensato di scrivere queste parole rivolte alle sottoscritte. Per essere passate in Fratelli d’Italia saremmo, né più né meno, che delle ‘tr*ie’. La notte non è stata facile, ve lo confermo e credo lo comprenderete. E tuttavia è una notte dalla quale esco ancora più sicura, più consapevole, più determinata a combattere per le mi idee a testa alta, a non farmi intimidire da niente e da nessuno, soprattutto da atteggiamenti di questo tipo”. Numerosi gli attestati di stima nei confronti delle due neo-esponenti di FdI da parte di numerose forze politiche.