Alessandro Tersigni a 360° nel salotto di Vieni da me. L’attore, volto di Un medico in famiglia, ha parlato dell’amore con Maria Stefania Di Renzo, svelando un retroscena sul matrimonio… ritardato: «Ho fatto la proposta di matrimonio sulla spiaggia di Termoli: lei ha accettato subito. Dopo qualche giorno l’hanno chiamata per un lavoro importante: durata di cinque anni a Marsiglia. Mi è preso un colpo, ma quando poi è tornata ci siamo subito sposati: il matrimonio è stato il giorno più bello della mia vita, consiglio a tutti di sposarsi». Tersigni, che ha parlato della gioia di diventare padre, si è poi soffermato sull’avere un figlio: «Consiglio a tutti di fare figli il prima possibile, è bellissimo averne. La prima parola che ha detto è stata “papà”». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALESSANDRO TERSIGNI: “MIO FIGLIO, UN METEORITE NEL CUORE”
Alessandro Tersigni a Vieni da me ha parlato della sua vita privata, a partire dalla mamma Marinella: «Chi c’ha mamma non trema: ho la fortuna di averli ancora in vita, sono sempre stati dalla mia parte. L’inizio di carriera è stato difficile ma mi hanno sempre supportato. Da piccolo mi chiamavano Attila, perché dove andavo lasciavo il segno». Una carriera di successo, anche se non sono mancati i momenti complicati: «Il ciak mette sempre un po’ timore, c’è sempre un po’ di ansia. Ci sono stati dei momenti in cui pensavo di non farcela, ho pensato che questo lavoro è difficile. Io ce l’ho sempre avuto dentro, ho avuto dei momenti per riconsiderare la mia vita. I provini che vanno bene o vanno male, i “ti facciamo sapere”. Io non mi sento affermato, ho avuto la fortuna di intraprendere un percorso e mi sento fortunato. E’ da 0 a 1 che è difficile, da 1 a 10 è più semplice». Alessandro Tersigni ha poi usato parole d’amore per la moglie Maria Stefania Di Renzo: «E’ l’unica che è riuscita a capirmi subito, è la persona che mi sostiene: è intelligente, simpatica. Se non ci fosse stata lei, non avrei fatto tante scelte». E la gioia di diventare padre: «E’ stato un meteorite nel cuore: io ho iniziato a fare questo lavoro per lasciare un segno, quando è nato lui ho cancellato tutto. Il figlio è qualcosa che rimane a vita: ho grandi aspettative, è come se mi fossi staccato un braccio e l’avessi modellato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALESSANDRO TERSIGNI, IL SOGNO DI FARE IL POMPIERE
Dagli esordi ai progetti futuri, Alessandro Tersigni a tutto tondo nella lunga intervista a Vieni da me. L’attore, protagonista de Il Paradiso delle Signore, ha parlato del suo sogno di fare il vigile del fuoco: «E’ stata una piccola parentesi del mio passato, è uno dei sogni che ho sempre avuto nel cassetto. Dopo una lunga serie di lavori, ho fatto un sacco di cose: ho fatto il cameriere, il corriere, il falegname… Questa è stata una parentesi bellissima: ho fatto il corso, anche se io ero discontinuo. Bisogna fare il concorso, dare esami e così via: è un percorso lungo e difficile». E racconta un aneddoto: «Io andavo in caserma con la metro: ero in divisa, era pieno di gente e tutti mi guardavano. C’era un po’ di fumo che usciva dai binari, ho detto: “Ora che faccio?”. Era un pezzetto di carta che aveva preso fuoco, tutti volevano che facessi qualcosa: sono andato dall’inserviente per prendere l’estintore ed ho spento questo fuochino».
ALESSANDRO TERSIGNI A VIENI DA ME
Alessandro Tersigni ha poi parlato dei suoi primi passi nel mondo del cinema ed ha parlato di Matt Damon: «Tanti anni fa, ho iniziato a fare cinema ed ho fatto la comparsa: il primo film è Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon e Fiorello. Esperienza bellissima, 25 euro al giorno. Ero troppo timido per chiedere un selfie, l’unico è stato il portiere della Roma Tancredi». Ma nel suo passato c’è anche l’esperienza da modello, come raccontato nel salotto di Caterina Balivo: «Più che modello, il fotomodello: ho conosciuto una persona che mi ha invitato nella sua agenzia ed ho fatto delle foto per i giornali. Come me la cavavo? Quando non parlo, me la cavo bene (ride, ndr). Piano piano ho creato un percorso che mi ha portato ad un’altra agenzia e così via».