Alessandro Venturelli è scomparso da casa sua due anni e mezzo fa, il 5 dicembre, periodo nel corso del quale i suoi genitori non hanno più avuto alcuna notizia su di lui, ma non per questo hanno smesso di cercarlo o si sono rassegnati. Anzi, proprio nella giornata di oggi, sua madre Roberta, si è presentata nella piazza del programma I Fatti Vostri, per riportare sulle pagine di cronaca la storia di suoi figlio, per il quale la procura di Modena ha chiesto l’archiviazione del caso.
Partendo proprio dall’archiviazione del caso di Alessandro Venturelli, la madre Roberta ha sottolineato che sono affranti dalla decisione del tribunale. “Io e mio marito”, ha spiegato, “ci saremmo aspettati un ordine di indagine europeo che purtroppo non arriva. Non arriva”. Ritengono l’archiviazione “una cosa inaccettabile perché la scomparsa di un figlio non si archivia mai. In questi anni ho cercato di parlare con più persone possibili, ho parlato anche col Commissario Straordinario delle persone scomparse che mi promette vicinanza”, ma la madre di Alessandro venturelli non vuole “essere consolata. Ho bisogno di aiuto, di ho bisogno che la Procura si metta una mano nella coscienza rilasci quest’ordine d’indagine perché ci permetterebbe di cercare Alessandro” in Olanda.
La scomparsa di Alessandro Venturelli
Passando, poi, con non poco dolore a ricordare la scomparsa di Alessandro Venturelli, la madre Roberta racconta che quella mattina “ha litigato con me, [ma] io non ho litigato con lui. Si alzò molto arrabbiato, dicendo che io era una mamma che non valeva niente, che l’avevo tenuto per tanti anni sotto una campana di vetro, che non ero capace di fare nulla”. Frasi incredibili, a dire della madre, che sottolinea come, prima di quel momento, “avevamo un ottimo rapporto”.
Alessandro Venturelli, racconta, “diceva di sentirsi manipolato, di avere paura. Poi annotava le targhe di due macchine che passavano davanti a casa”, tutti segnali che la spinsero ad accompagnarlo “da uno psicologo per vedere se effettivamente fosse manipolato o se era una situazione di estrema fragilità”. Perizia che riconobbe come “poteva essere facilmente manipolabile”, ma che “non viene tenuta in considerazione dalla procura di Modena”. Poi, dopo la scomparsa, le difficili ricerche di Alessandro Venturelli, racconta la madre Roberta, che “sono partite dopo una settimana cercando un corpo”. Secondo lei, “andavano fatte diversamente perché noi abbiamo denunciato dopo un’ora, perché era evidente che stava succedendo qualcosa e sappiamo che le prime ore sono quelle fondamentali e siccome abbiamo fornito un orario preciso, bastava visionare le telecamere“.
Ma questo non ha fermato la madre di Alessandro Venturelli, che fece analizzare il suo computer scoprendo alcune ricerche sull’Olanda, su Amsterdam e su Hilversum. “È per questo”, spiega, “che io mi aspettavo quest’ordine d’indagine europeo. Sono andata in Olanda due volte”, racconta, “ho avuto più di una segnalazione e mi son sentita dire che non venivano verificate perché mancava l’autorizzato della polizia italiana. Ci ho messo tanto a capire che autorizzazione loro richiedevano”, ma solo dall’ambasciatore olandese la madre di Alessandro Venturelli scoprì “che questa autorizzazione in realtà era un ordine europeo d’indagine. E mi aspettavo che la procura lo rilasciasse quest’ordine, invece no”.