Nuova segnalazione nel caso di Alessandro Venturelli, scomparso da più di due anni a Sassuolo. Il ragazzo sarebbe stato avvistato in Olanda, dove aveva più volte detto alla famiglia e agli amici di voler andare. Una donna ha spiegato: “Da 2 anni quando vado a lavoro lungo la tangenziale la mattina o il pomeriggio mi imbatto in un giovane molto confuso emaciato, che ha bisogno di cure mediche. Ha da tempo capelli biondi e barba lunga. Cammina scalzo e raccoglie cartacce. Mi sono rivolta a diverse istituzioni. Nelle foto sembra Alessandro”.



La mamma, Roberta, a Storie Italiane racconta: “Questa segnalazione arriva dall’Olanda e si prospetta Alessandro. Nelle varie ipotesi c’è il fatto che lui possa vivere come un clochard. I motivi per cui può essere arrivato in questa condizione non li sappiamo. Avrei bisogno che questa segnalazione venisse verificata dalle forze dell’ordine olandese con il sostegno dell’Italia”. Questo, però, non sta accadendo perché non è stato disposto un ordine di indagine europeo. Quando arriva una segnalazione di questo tipo, in Olanda bastano le impronte digitali per verificare un’identità. L’Italia, però, ha concesso solo la diffusione della foto e non delle impronte.



La famiglia contro l’archiviazione

L’avvocato Falleti, a Storie Italiane, ha spiegato la situazione delle indagini sulla scomparsa di Alessandro Venturelli: “La Procura insiste molto sul fatto che possa trattarsi di un semplice allontanamento volontario ma gli elementi a nostra disposizione parlano di un altro aspetto. Noi cerchiamo una persona viva e la maggior parte delle indagini sono state concentrate alla ricerca di un corpo. C’è anche un’altra ipotesi: Alessandro era in una condizione di fragilità e lo abbiamo rimarcato. Questi elementi non sono stati considerati nelle indagini. Ad esempio le impronte digitali di Alessandro non sono mai state prese ma avremmo gli strumenti per farlo. In Olanda i senzatetto sono sempre schedate. L’ultima segnalazione è importantissima ma senza una collaborazione giudiziaria le ricerche non possono avvenire e non possiamo verificarle noi ogni volta prendendo un aereo”.



Alessandro, come racconta la mamma, aveva paura: “Se fosse stato in un periodo di fragilità, avrebbe potuto fare un errore”. Il ragazzo diceva alla donna di stare attenta e annotava le targhe delle auto che passavano fuori da casa: l’allontanamento potrebbe essere avvenuto proprio per proteggere la famiglia. Il caso di Alessandro potrebbe essere archiviato, nonostante le varie segnalazioni, tra le lacrime della mamma: “Per la Procura è un fascicolo ma per me è mio figlio”, chiosa la donna.