Allarme Oms sulla quarta ondata con rischio di 500 mila morti, Alessandro Vespignani fa chiarezza. L’epidemiologo informatico è intervenuto ieri ai microfoni di Otto e mezzo: «Bisogna cercare di chiarire il messaggio dell’Oms. L’Oms è preoccupata per due motivi fondamentali rispetto al futuro: innanzitutto, c’è una serie di Paesi che vengono considerati zona europea dove purtroppo, dalla Russia alla Romania e alla Bulgaria, hanno delle percentuali di vaccinazioni molto basse. La Bulgaria è al 22%, la Romania è al 33% e la Croazia è al 44%».



«Queste sono percentuali di vaccinazione che non aiutano a fermare l’ondata della variante corrente, che è due-tre volte più trasmissibile del virus dell’anno scorso», ha spiegato Alessandro Vespignani nel corso del suo intervento: «L’altra preoccupazione è rispetto ai Paesi come Italia e Francia, dove ci sono più vaccinati e più capacità di contenere queste ondate, ma se lasciamo correre troppo l’infezione generiamo altri morti. Qui l’Oms dice “cercate di stare attenti, non sottovalutate questo virus e continuate a fare bene questo virus”».



ALESSANDRO VESPIGNANI: “NON DOBBIAMO PENSARE ALLE CHIUSURE”

«Non dobbiamo più pensare alle chiusure, altrimenti entriamo di nuovo al panico», ha precisato Alessandro Vespignani, che si è poi soffermato sugli scenari futuri della pandemia: «Noi in futuro vedremo dossi, che dipenderanno da noi. Non è più come l’anno scorso. Dobbiamo iniziare a lavorare bene». Tornando sulla presenza no vax, Alessandro Vespignani ha citato i dati per ribadire l’importanza del vaccino: «Se andiamo al 5 novembre del 2020, con una variante due-tre volte meno trasmissibile, avevamo 2.400 terapie intensive e 23 mila ospedalizzati, con una curva che schizzava in maniera impazzita. Oggi invece, nonostante sia tutto molto più aperto, grazie ai vaccini abbiamo 380 TI e 3 mila persone ospedalizzate. Ma finchè rimangono persone di milione di non vaccinati, continuiamo con la trasmissione del virus e con gli ospedali occupati anche dal Covid».

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