Alessandro Zan e il rapporto con il padre. Il deputato del Partito Democratico ha fatto parlare molto di sè negli ultimi mesi per via del Ddl Zan, un decreto legge a favore della lotta contro l’omotransfobia e in generale le discriminazioni basate sul sesso, l’orientamento sessuale, l’identità di genere e la disabilità. Un decreto che porta il suo cognome come ha spiegato proprio il deputato dalle pagine del Corriere: “questo ddl porta il mio cognome perché sono stato nominato relatore alla Camera, ma è una legge di tutti quei colleghi parlamentari che, da un anno e mezzo, si battono e si impegnano per portarla a casa. Questa legge non sta dividendo l’Italia, piuttosto sta portando allo scoperto coloro che vogliono un Paese proiettato verso l’Europa sovranista di Orban e Duda, anziché l’Europa della democrazia e dei diritti”.
Il politico parlando del suo percorso ha anche confessato: “sono stato fortunato: nessuna violenza fisica pesante, come oggi ancora troppo spesso accade. Ma ho spesso ricevuto battute, scherzi omofobi, qualche danno alla bicicletta. Devo anche ammettere che la mia mente li aveva rimossi, poi, in questi ultimi mesi, ascoltando tante storie di discriminazione, ho ripercorso anch’io quegli anni e ho focalizzato quanto mi era accaduto”.
Alessandro Zan e il padre: “è stato un mio grande sostenitore”
Non è mai facile fare coming out. Lo sa bene anche Alessandro Zan, il deputato del Partito Democratico, promotore e sostenitore del Ddl Zan boicottato al Senato. Un decreto legge che avrebbe protetto tutti noi, ma con una particolare attenzione alle migliaia di persone che ogni giorno vengono prese in giro per il loro orientamento sessuale, genere e disabilità. “Lo scherno verbale contro la comunità Lgbt+ era ed è ancora frequentissimo. Anche se, con le nuove generazioni, questo atteggiamento sta cambiando radicalmente” – ha ribadito Zan che si è lasciato andare ad una confessione molto intima riguardante la sua sfera privata.
In particolare Alessandro Zan ha ricordato il giorno in cui ha deciso di fare coming out con la sua famiglia: “appena mi sono dichiarato, mia madre è stata molto tenera e comprensiva, mentre mio padre non la prese bene. Poi però fece un suo percorso personale, perché anche i genitori devono fare un percorso di accettazione dei propri figli, e alla fine diventò un mio grande sostenitore. È mancato quattro anni fa”.