Nessun dialogo con la Lega, il testo della legge contro l’omotransfobia resta così com’è: Alessandro Zan è netto. Intervenuto ai microfoni de Il Foglio, il primo firmatario del famoso ddl che sta animando il dibattito politico ha ribadito che è «meglio non avere nessuna legge, su questi temi, che una legge fatta a metà».
Secondo Alessandro Zan cambiare la legge al Senato significherebbe farla tornare alla Camera e metterla su un binario morto, lanciando un messaggio a Italia Viva, promotrice del dialogo tra destra e sinistra: «Io non credo alla scaramanzia, credo piuttosto al fatto che se le stesse forze politiche che l’hanno votata alla Camera mantenessero questa linea al Senato, la legge passerebbe. Si parla di Vietnam parlamentare al Senato ma alla Camera è stato uguale, non solo in aula ma anche in commissione».
ALESSANDRO ZAN: “MEGLIO NESSUNA LEGGE”
Per Alessandro Zan togliere l’identità di genere «è una crudeltà più che una mediazione», accusando la Lega di voler rendere la legge contro l’omotransfobia inutile, tanto da affossarla: «Nessuno vuole comprimere il dibattito, il Senato ha tutte le facoltà e le prerogative per fare il compromesso e le mediazioni. Però se una legge fosse decapitata rispetto alla dignità delle persone, a quel punto sarebbe meglio nessuna legge. Questa è la mia opinione». Alessandro Zan ha poi criticato le posizioni di molti esperti nelle ultime settimane, a partire da Giovanni Maria Flick e Natalino Irti, sottolineando che molti giuristi chiedono esplicitamente l’inserimento dell’identità di genere: «Il sesso nelle sue manifestazioni di ordine sociale individuale è un termine troppo generico. Non solo credo che l’ancoraggio sarebbe meno certo rispetto all’attuale formulazione, ma anche l’espressione suggerita da Flick e da altri non copre tutte quelle condizioni personali non immediatamente riconducibili al sesso, e invece si legano ad una concezione meno asfittica dal mio punto di vista delle identità personali».