L’ex volto di Uomini e Donne, Alessandro Zarino, si è raccontato al programma Trends & Celebrities su RTL102.5 News condotto da Francesco Fredella e Simone Palmieri, svelando un retroscena clamoroso legato alla sua scalata dell’Everest: “Sono vivo per miracolo”. Napoletano doc ed influencer, Zarino è stato l’unico modello italiano ad aver scalato l’Everest insieme ad altri di svariate Nazioni e realizzando il sogno di qualunque scalatore o appassionato di alta quota.



Con un gruppo di dodici modelli tra ragazzi e ragazze, anche Alessandro ha voluto cimentarsi in questa imperdibile sfida, partecipando ad una sorta di sfilata simbolica in cima ad una montagna, al fine di combattere i cambiamenti climatici. Zarino ha deciso di mettersi alla prova  e superare i suoi limiti in quella che si è trasformata in una vera e propria avventura da Guinnes durante la quale ha messo a rischio la sua stessa vita.



Alessandro Zarino, paura in cima all’Everest

Alessandro Zarino ha spiegato ai microfoni della trasmissione radiofonica cosa lo abbia realmente spinto a prendere parte alla scalata dell’Everest: “Ho deciso di mettermi alla prova partecipando a questo evento per la lotta ai cambiamenti climatici. Un’azienda che si occupa di abbigliamento eco-sostenibile ha organizzato questa sfilata. Io ero l’unico italiano tra i 12 partecipanti”, ha raccontato. Quella vissuta però, per l’ex volto di Uomini e Donne sarà un’avventura che difficilmente riuscirà a dimenticare e che, dice, “ancora oggi mi fa tremare la notte”. Non tutti tra i partecipanti, però, se la sono sentita di arrivare fino in fondo: “Siamo tornati alla base in sette”, ha svelato.

Eppure per Zarino non è filato tutto liscio: “a 6 mila metri ho avuto problemi: non respiravo più, mi hanno dato l’ossigeno. Poi il rischio di un arresto cardiaco. Sono intervenuti i medici che seguivano la scalata. Sono sceso subito”, ha raccontato. Il modello napoletano ha spiegato anche come trascorrevano la notte, “nelle tende al freddo e con la fauna selvatica”. Proprio nelle ore notturne, infatti, “orsi, lupi, animali di ogni tipo camminavano tra una tenda e l’altra”. Non si vergogna ad ammettere di aver avuto paura: “Ho pensato di mollare e non di non farcela. Nemmeno l’acqua avevamo a disposizione, soltanto quella dei ruscelli”, ha aggiunto. Un’esperienza estrema ma che, rivela, lo ha segnato nel profondo.