Alessia Vera e Livia Clara Schepp sono scomparse il 30 gennaio del 2011, quando avevano soltanto 6 anni. Le gemelline, figlie di Irina Lucidi e Matthias Schepp, vivevano in Svizzera ma quando vennero portate via dal padre, che era in viaggio verso l’Italia, Paese di cui era originario. L’uomo decise di sottrarle alla madre dopo una dolorosa separazione, poi si tolse la vita gettandosi sui binari della stazione Cerignola Campagna. Alla moglie poco prima aveva inviato una lettera in cui rivelava di avere ucciso le due bambine: “Riposano in pace, non hanno sofferto”. I loro corpi tuttavia non sono mai stati trovati e la speranza che possano essere ancora vive c’è.



Le indagini successive alla denuncia della donna evidenziarono che Matthias, come era solito, era andato a prendere Alessia e Livia il venerdì, per trascorrere con loro il weekend. Avrebbe dovuto riportarle a casa il lunedì successivo. Fino a domenica, tutto sembrava nella norma, tanto che l’uomo stesso aveva scritto alla ex moglie per rassicurarla. Lo stesso giorno, tuttavia, si è recato con le bambine a Marsiglia e ha preso un traghetto notturno diretto in Corsica. È da quel momento che non si hanno più tracce delle gemelline scomparse. 



Alessia e Livia Schepp, cosa è successo alle gemelline scomparse

Il biglietto del traghetto e le immagini delle telecamere di sorveglianza sono l’ultima testimonianza di Alessia Vera e Livia Clara Schepp in vita. Il mercoledì successivo, infatti, Matthias Schepp venne immortalato da solo al casello autostradale di Capitou, vicino a Nizza. È da lì che comincia il suo viaggio verso l’Italia, che si è concluso il 3 febbraio del 2011 col suicidio a Cerignola, in provincia di Foggia. È un mistero cosa sia successo alle gemelline scomparse in quei giorni. Nonostante le assidue ricerche, infatti, non sono mai state trovati ulteriori indizi. 



Una delle ipotesi è che il padre possa aver gettato le due bambine dal traghetto in navigazione notturna verso la Corsica. La lettera inviata da Matthias alla ex moglie Irina tuttavia lascia pensare ad un altro scenario. “Le bambine riposano in un luogo tranquillo”, si legge infatti. Anche dall’analisi dei dispositivi elettronici dell’uomo è emerso che aveva raccolto informazioni su armi da fuoco e veleni. È per questo motivo che gli investigatori hanno a lungo cercato dei luoghi in cui l’uomo avrebbe potuto seppellire i loro corpi nell’isola francese, tra cui anche la spiaggia di Propriano. L’esito però è stato nullo, anche attraverso l’aiuto dei cani molecolari. L’ipotesi più rosea, che fa sperare ancora la madre delle bambine, è che l’uomo possa averle abbandonate oppure affidate a qualcuno. È in virtù di ciò che ha fondato l’associazione Missing Children Switzerland e continua a diffondere appelli.

Matthias Schepp e il presunto omicidio delle gemelline Alessia e Livia: il movente

Gli inquirenti hanno indagato a lungo anche sulla personalità di Matthias Schepp per comprendere il perché, prima di suicidarsi, potrebbe avere tolto la vita alle gemelline Alessia e Livia. È stato scoperto che l’uomo soffriva di un disturbo psichico che aveva provocato dei cambiamenti nella personalità, di cui anche la moglie Irina si era accorta. È anche per questo motivo che la coppia era arrivata alla separazione. È di questo che il quarantatreenne ha parlato anche nelle lettere inviate alla donna durante il viaggio, in cui si assume tutte le responsabilità della fine del loro matrimonio.

Nonostante queste problematiche, ad ogni modo, era sempre stato un padre amorevole e nulla sembrava far presagire la tragedia. “Lo abbiamo sempre conosciuto come padre amorevole e attento, nonché come uomo rispettoso. È così che vogliamo ricordarlo. La sua famiglia era tutto per lui”, affermarono al momento dei fatti i parenti in un comunicato.