L’ex compagno di Alessia Fabiani accusato di maltrattamenti, Fabrizio Cherubini, in aula davanti al giudice avrebbe respinto ogni addebito sostenendo di non aver mai picchiato la showgirl e di aver atteso per 8 anni di poter parlare e raccontare la sua versione dei fatti. Secondo l’ex letterina della tv, riporta Repubblica che dà conto della recente udienza, l’uomo l’avrebbe afferrata per il collo causandole dei lividi oggetto di un referto medico. Cherubini avrebbe smentito il suo racconto e avrebbe negato con forza l’ipotesi di aggressioni fisiche ai danni della ex commpagna, precisando di aver depositato una querela a seguito di quelle che avrebbe definito come false accuse da parte di Alessia Fabiani.
Secondo quanto descritto dall’uomo, la relazione tra i due sarebbe durata circa 7 anni, fino al 2015, ma la convivenza si sarebbe protratta per un tempo ulteriore dopo la rottura con annessi litigi e scambi di messaggi al vetriolo: “Dormivamo in camere separate – avrebbe dichiarato Fabrizio Cherubini in tribunale –. Già dai primi del 2016 il rapporto era andato alla deriva. Tramite delle conoscenze in comune ho scoperto che lei aveva una relazione (…)“. Alessia Fabiani avrebbe parlato di un episodio risalente allo stesso anno e che avrebbe visto l’ex compagno aggredirla. Ma lui avrebbe fornito un resoconto opposto sostenendo che fosse lei ad usare violenza nei suoi confronti.
La presunta aggressione ad Alessia Fabiani e le parole dell’ex compagno Fabrizio Cherubini
Secondo l’accusa mossa da Alessia Fabiani, l’ex compagno, al termine di una lite, l’avrebbe afferrata per il collo provocandole dei lividi poi documentati da un referto medico che, scrive Repubblica, parlerebbe di una prognosi di 20 giorni. Stando alla versione di Fabrizio Cherubini, quella sera la showgirl sarebbe tornata a casa “a notte fonda” e lui le avrebbe chiesto dov’era stata dopo averla cercata ripetutamente al telefono senza ottenere risposta. Sempre secondo la versione dell’uomo, Alessia Fabiani avrebbe sostenuto di avere il cellulare scarico, ma appena lasciato il dispositivo incustodito lui avrebbe verificato che era carico.
“È andata in bagno e io ho preso in mano il suo telefono – avrebbe detto Cherubini davanti al giudice – e ho visto che la batteria era completamente carica. Quando mi ha visto mi ha aggredito con un calcio ai genitali e un pugno. Io mi sono difeso spingendola“. Il pm avrebbe mostrato in aula alcune foto con i presunti segni sul collo di Alessia Fabiani e l’ex compagno avrebbe negato ancora le accuse: “Io questi segni non li ho mai visti perché lei non era presente in casa e io non l’ho mai toccata“.