Se in questi mesi Alessia Orro è riuscita ad allenarsi con una certa serenità lo deve anche al sostegno fornitole dalla sua squadra di club, l’Unet Yamamay di Busto Arsizio, con compagne e dirigenza che hanno fatto di tutto per far sentire protetta la palleggiatrice azzurra nonostante gli appostamenti dello stalker arrestato nelle ultime ore. Il presidente della Uyba Volley, Giuseppe Pirola, come riportato da “L’informazione online”, a tal proposito ha commentato: “Sono molto sollevato e felice che questa triste vicenda si sia risolta in maniera positiva. Abbiamo vissuto le ultime settimane sempre in allerta, ma facendo quadrato attorno ad Alessia Orro, trasmettendole il più possibile un senso di protezione e di sicurezza. Sentiamo spesso parlare di episodi di stalking, ma viverli sulla propria pelle è decisamente diverso: dico grazie allo staff della nostra società, che si è prodigato per mettere la ragazza sempre nelle migliori condizioni per continuare a svolgere il suo lavoro, alla Polizia di Stato e in particolare al Commissariato di Busto Arsizio, che è intervenuto tempestivamente. Dico grazie soprattutto ad Alessia per la sua forza e il suo coraggio. La pallavolo e lo sport sono portatrici di messaggi positivi, mi auguro dunque di non dover più parlare in futuro di episodi così avvilenti”. (agg. di Dario D’Angelo)



ALESSIA ORRO, ANGELO PERSICO LE DICEVA: “SE NON VIENI TI DISINTEGRO”

Angelo Persico tormentava da mesi Alessia Orro. «Ti aspetto in camera mia, ti avrò, se non vieni ti disintegro», diceva alla 21enne palleggiatrice dell’Unet Yamamay e nazionale di volley. La polizia è riuscita a fermarlo prima che diventasse davvero pericoloso. L’accusa è di stalking, ma preoccupa il fatto che il 52 novarese avesse già precedenti di questa natura. Nel 2017 la sua ossessione si era concentrata su una commessa di un supermercato, che bersagliava di telefonate, messaggi e appostamenti. Più lei lo respingeva, più lui tornava alla carica. Gli agenti della questura di Novara, come riportato dalla Prealpina, nel 2018 gli avevano notificato un divieto di avvicinamento, che puntualmente aveva trasgredito. Con Alessia Orro ha cercato il primo approccio nel 2018, con dichiarazioni d’amore su Instagram e Facebook. Quest’anno ha provato a contattarla via chat chiedendole il numero di telefono. Un giorno si è presentato completamente ubriaco agli allenamenti. Ha cominciato anche a contattare la madre e la sorella, chiedendo sempre il suo numero. L’incubo è finalmente è finito con l’arresto dello stalker. (agg. di Silvana Palazzo)



ALESSIA ORRO, CONVINTA A DENUNCIARE DA COMPAGNE

Può finalmente tornare a guardare al futuro con serenità Alessia Orro, la pallavolista di Busto dell’Italvolley femminile finita nel mirino di uno stalker di 52 anni che negli ultimi mesi non le dava più tregua perseguitandola con una corte indesiderata e con attenzioni che erano da tempo trascese nell’invadenza. Stando a quanto raccontato da “Il Corriere della Sera”, per l’arresto dell’uomo, Angelo Persico, avvenuto all’aeroporto della Malpensa, è stata decisiva la denuncia presentata dalla palleggiatrice azzurra al commissariato di Busto Arsizio. Sembra siano state le stesse compagne di squadra della Orro, preoccupate per lei, a convincerla a rivolgersi agli inquirenti. Gli elementi raccolti dai poliziotti hanno poi indotto la Procura della Repubblica a richiedere per lo stalker la custodia in carcere. (agg. di Dario D’Angelo)



ALESSIA ORRO, I POST DELIRANTI DELLO STALKER SU FACEBOOK

Un vero e proprio incubo quello vissuto da Alessia Orro, la pallavolista della nazionale italiana di volley perseguitata per mesi da Angelo Persico, stalker 52enne letteralmente ossessionato dalla talentuosa giocatrice sarda in forza alla Unet Yamamay di Busto Arsizio. Per rendersi conto di quanto quella dell’uomo fosse diventata una pericolosa perversione basta andare sul suo profilo Facebook. I commenti alle foto della Orro non sono stati ancora oscurati dal social dopo l’arresto e i suoi post appaiono a dir poco deliranti. Ecco cosa scriveva lo stalker sotto una foto della pallavolista:”Sei scolpita nel mio cuore Ale, sei tatuata nella mia anima, sei nei miei pensieri, anche adesso,anche sempre, sei nei miei sogni, voglio prendermi cura di te, voglio proteggerti, voglio donarti tutto quello che posso, ti voglio Alessia, ti desidero, ti pretendo, perché sei unica, sei speciale, sei vera, sei l’immensità, sei l’infinito…. ti amo Alessia, insegnami ad amarti, sono qui per te, solo e soltanto per te, sempre, per sempre…!!!”. (agg. di Dario D’Angelo)

ALESSIA ORRO, UN INCUBO DURATO MESI

E’ stato arrestato lo stalker della pallavolista Alessia Orro. Come riferito in queste ultime ore dai principali organi di informazione online, la polizia di Busto Arsizio, nota cittadina lombarda in provincia di Varese, ha messo le manette ad un uomo di 53 anni, portato in carcere con le accuse di stalker. L’arrestato aveva perseguito per diverso tempo la nota giocatrice originaria di Oristano (Sardegna), nazionale italiana di proprietà della Unet Yamamay. In base a quanto emerso pare che il 53enne di cui sopra sarebbe un lavoratore professionista originario della provincia di Novara (in Piemonte), e avrebbe appunto perseguitato per diversi mesi la 21enne pallavolista, tampinandola in particolare sui social, con continue richieste di appuntamenti. L’uomo faceva inoltre sentire la sua presenza asfissiante dicendo presente ad ogni evento e/o partita della squadra di pallavolo di Busto Arsizio.

ALESSIA ORRO, ARRESTATO LO STALKER DELLA PALLAVOLISTA

Grazie ad un abbonamento vip non mancava mai ad un appuntamento, ed inoltre, riusciva pressoché sempre a soggiornare nello stesso hotel in cui dormivano le giocatrici. Non contento, le inviava spesso e volentieri mazzi di fiori, continuando a farle una corte che la stessa non gradiva, come specificato più volte. Il culmine è giunto quando l’arrestato è arrivato a chiedere degli incontri sessuali alla Orro, pedinandola e minacciandola. Come detto sopra, la 21enne azzurra aveva più volte fatto presente al suo stalker che non intendeva assecondare le sue richieste, e di stargli lontano, ma lo stesso ha insistito fino agli arresti di queste ore. L’arresto è avvenuto presso l’aeroporto di Malpensa, dove l’uomo era appena giunto da Olbia, a seguito proprio di una trasferta per seguire la pallavolo di Busto. Dopo accertamenti delle forze dell’ordine si è scoperto che il 53enne aveva già perseguitato in passato altre donne, ed era stato arrestato dopo essere stato trovato in possesso di due coltelli.