Per Alessia Orro, pallavolista Azzurra, l’incubo dello stalking fa ancora paura. Per quattro mesi ha subito i messaggi persecutori e la presenza assillante di Angelo Persico. Ma grazie al coraggio, la giovane sportiva è riuscita a denunciarlo ed a farlo arrestare. Alla Gazzetta dello Sport, la 21enne ha ribadito più volte: “Bisogna chiedere aiuto anche se fa paura”. L’uomo che per troppo tempo l’ha perseguitata, ha 52 anni ed è di Novara. Lo scorso martedì è stato finalmente arrestato di ritorno da Olbia, dove aveva seguito Alessia impegnata in una amichevole. Al Gip si è detto dispiaciuto e disposto a non commettere più lo stesso errore, “ma di aver agito da innamorato”. Dopo il suo arresto però, la giovane Orro è tornata a respirare: “Ora sto meglio, decisamente meglio. Sono stati mesi di paura e ansia, ma ora sono sollevata, felice che sia finita. Anche se so che non è finita ancora”, ha commentato ai microfoni del quotidiano sportivo. Quindi ha raccontato l’inizio del suo incubo, avvenuto a fine maggio, quando l’uomo ha iniziato a contattarla sui social. “Pensavo fosse un tifoso”, ha spiegato. “Ma ha iniziato a seguirmi, fissarmi, me lo ritrovavo ovunque. E i complimenti sono diventati pesanti, poi minacce”, ha rivelato. Il suo stalker ha iniziato così a cercarla con vari profili fino a costringere la giovane a bloccarlo diverse volte. Dopo l’impegno estivo della Nazionale, Alessia credeva di essersi liberata di lui, ma invece se lo è ritrovato davanti anche a Busto. A quel punto ha deciso di denunciarlo.
ALESSIA ORRO VITTIMA DI STALKING: IL SUO RACCONTO
Sono stati molteplici, a detta di Alessia Orro, i momenti difficili, “in cui lui ha tirato fuori il peggio”, ma il più duro è stato proprio quando lo ha rivisto, al punto da farla andare nel panico: “Mi hanno portata via, piangendo”. La prima volta che lo ha incontrato dal vivo è stato il 18 luglio scorso, nel giorno del suo compleanno: “ero in ritiro con la Nazionale ad Alassio: si è presentato con un mazzo di rose. Non sapevo chi fosse, non sapevo fosse l’ uomo dei messaggi, ho collegato dopo… quando ha iniziato a scrivermi che era in albergo, che voleva vedermi: e c’ era davvero, a due camere dalla mia”, ha rivelato. A quel punto ha gettato i fiori e ha raccontato tutto alle sue compagne, quindi ha chiamato il suo fidanzato. Solo a quel punto insieme hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e di non cedere alle provocazioni dello stalker. “Non bisogna fare l’errore di chiudersi, restare soli può essere molto pericoloso. Bisogna chiedere aiuto. Denunciare”, ha ribadito la Orro. Le sue compagne e le persone che ama l’hanno protetta dalla presenza assidua del 52enne, alzando un muro attorno a lei. Nonostante questo non è stato semplice per lei scendere in campo e cercare di ignorare la sua presenza. Oggi però, Alessia ammette di sentirsi più forte. A restarle addosso però, è “lo schifo”. “Un uomo che mette a disagio così una ragazza, che le mette paura, mi fa schifo”, ha ammesso. E ricorda ancora, sottolineando le sue paure: “Sembrava ossessionato. E se non gli passa? C’è ancora un processo da affrontare”.