Si parla nuovamente del caso di Alessia Pifferi negli studi di Mattino 5 su Canale Cinque, e in studio vi è Solange Marchignoli, uno degli avvocati della donna: “Io la incontro sempre più o meno una volta a settimana, l’ho vista anche venerdì mattina, due giorni dopo l’udienza, è sempre assente, era molto spaventata, mi ha raccontato di essere stata aggredita e di avere paura, ha fatto un passaggio per andare dalla suora e in quella circostanza l’hanno presa dai capelli e l’hanno picchiata”. Quindi l’avvocato di Alessia Pifferi ha proseguito: “Non è consapevole di quel che ha fatto, ancora non lo è, io parlo con la signora e parlo con qualcuno che mi racconta una storia, ci stiamo arrivando e all’inizio era un po’ estranea, poi ha letto i giornali e qualche parola la sta collegando a se”.
“Io fredda con i miei clienti? Devo esserlo, se fossi in empatia con i miei clienti sarebbe grave, faccio l’avvocato penalista. non posso esprimere un giudizio, ovvio che sarebbe negativo, ma prima di difendere una persona devo capire cosa è successo”. Mattino Cinque ha intervistato anche la vicina di cella, che ha raccontato di aver parlato con Alessia Pifferi: “Io e la mia compagna erano le uniche con cui parlava, era tranquilla, cercava di aprirsi, era molto triste, piangeva spesso, parlava comunque molto con noi del suo malessere a stare lì, le sembrava di vivere in un incubo, diceva che il tempo non le passava, che immaginava la bimba, diceva che le voleva molto bene e che nonostante fosse una gravidanza inaspettata era molto legata”.
ALESSIA PIFFERI, PARLANO L’AVVOCATO E L’EX VICINA DI CELLA
E ancora: “Mi disse che non voleva lasciarla ad una sconosciuta”, mentre in merito alle famose benzodiazepine trovate in casa: “Mi ha detto che non ha dato mai niente alla figlia e che quelle gocce erano di un ex compagno”. Sul suo ultimo fidanzato, Alessia Pifferi ha spiegato, stando all’ex vicina di cella: “Mi ha parlato della loro storia e della delusione verso di lui, si è sentita abbandonata, gli pesa più l’abbandono di quest’uomo che quello della famiglia, sogna un loro futuro incontro, secondo la sua visione è stato lui a spingere di lasciare la bimba a casa, non l’ha portata a fidarsi di lui. Mi ha detto che lui le faceva da padre inizialmente, poi ci sarebbe stato un episodio di allontanamento dopo che lui avrebbe lanciato i giochi, e da li ha deciso che doveva esserci un distacco fra quest’uomo e sua figlia. Poi è sparito dopo la notizia della bimba morta. Quando l’ha scoperto gli ha detto ‘cos’hai fatto’, l’ha colpevolizzata, è stata una chiamata breve. Mamma e sorella non si sono mai fatte vive in carcere”.
Solange Marchignoli, avvocato di Alessia Pifferi, ha commentato: “Per essere stata cinque giorni con lei in isolamento ha parlato tanto, faccio fatica a credere. Esprimo il mio disappunto per quello che sento, mi piacerebbe che la signorina si riservasse un po’”. E ancora: “Andare a lavorare sul ricordo di quanto è successo può essere deleterio, è bene che lo facciano i medici. Noi riteniamo che due clinici debbano entrare in carcere, possiamo modificare lo stato dei fatti”. Secondo Marco Oliva, in studio, gli avvocati di Alessia Pifferi vorrebbero dimostrare dimostrare che la bimba sia morta prima dell’abbandono: “Noi non possiamo avere una strategia – ha replicato la legale – dobbiamo aspettare l’esito dell’autopsia, dobbiamo capire quando questa bimba è morta. Faremo fare una perizia anche sul pannolino”.